Roma, 5 giu – In un mondo preso in ostaggio da femministe e paladini dei diritti lgbt, costantemente impegnati a crocifiggere la “mascolinità tossica” e l’uomo bianco etero, dalla Russia ci arriva la consueta boccata di aria sana. Da quelle parti non ne vogliono proprio sapere di adeguarsi ai diktat del pensiero unico che vorrebbe gli uomini consumatori di latte di soia, sensibili, pacifisti, con le spalle ricurve e il capello sfibrato alla Roberto Fico. Nè sono d’accordo con il pensiero liberal che vorrebbe vedere umiliate, svilite, castrate le forze armate di una nazione. E’ per questo motivo probabilmente che a Mosca hanno voluto celebrare gli uomini della Rosgvardijacioè la Guardia nazionale russa, in un calendario da regalare alle donne russe nella giornata dell’8 marzo. La Rosgvardija, cioè le ex truppe interne del ministero degli Interni erano un tempo il corpo di gendarmeria della Federazione russa. Subordinate al Ministero degli affari interni, il loro compito era di supporto alla polizia russa con compiti di “ordine pubblico, controllo dei siti strategici di interesse nazionale, antiterrorismo, pattugliamento dei confini”. Dal 5 aprile 2016 dipendono direttamente dal presidente russo, in quanto Comandante in capo.

Guerra & gattini

E siccome si sa, principalmente due cose piacciono alle femmine: gli uomini in divisa e i gattini, i promotori dell’iniziativa hanno deciso di “fare un tutt’uno” e unire i due elementi. Il risultato sono dodici foto di Specnaz in assetto da guerra circondati da fierissimi mici variopinti, accoccolati sulle spalle, seduti dentro il casco come se fossero adagiati in un cestino di vimini, appollaiati sul fucile mitragliatore. La notizia è riportata dal sito Russia Beyond, il quale riferisce che solo recentemente le foto del calendario sono trapelate in rete. La pubblicazione ha riscosso un enorme successo fra le donne. In una dichiarazione, un portavoce della Guardia ha dichiarato: “Non c’è niente di più carino dei gattini e niente di più brutale dei corpi speciali in azione con le armi più moderne! C’è qualcosa che unisce questi estremi opposti, ed evidentemente alle donne piacciono entrambi”. Immaginate se un’iniziativa del genere fosse stata promossa dall’Esercito Italiano. Probabilmente adesso dovremmo sorbirci gli anatemi inorriditi di Non una di meno, della Murgia e della Boldrini e i loro simposi su come estirpare la mascolinità tossica.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

2 Commenti

  1. Non è un’ arma recente, anzi, è datata ’61…il peso non è tra i migliori ( da 6 kg e più )….in compenso è robusta…Esiste una copia, cinese, tanto per cambiare, che però non è di buona qualità ( tipo 80 )

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