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Spese per la Difesa: la Russia le diminuisce, mentre la Cina le aumenta

by Paolo Mauri
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Roma, 2 gen – E’ da poco uscito l’annuale rapporto dell’istituto di ricerca britannico IHS Markit sul bilancio delle spese globali della Difesa per l’anno 2016. A quanto si legge nell’anno appena trascorso sono stati spesi circa 1570 miliardi di dollari a livello mondiale per programmi inerenti alla difesa ed armamenti veri e propri segnando un incremento notevole dopo un poco brillante 2015; balzo in avanti nelle spese che segnerà, secondo gli analisti inglesi, l’apertura di una decade di aumenti di spese per l’apparato militare a livello mondiale “Le spese per la Difesa sono ritornante ad un sano rateo di crescita nel 2016 dando il via a quella che ci aspettiamo sia una decade di spese maggiori” ha detto Fenella McGerty, analista presso IHS “Le spese per la Difesa dovrebbero recuperare i livelli pre-crisi finanziaria entro il 2018”.

Nel rapporto di IHS vengono presi in considerazione i bilanci e le previsioni di spesa di 105 Paesi che rappresentano il 99% della spesa per la Difesa globale. Da questo rapporto balzano all’occhio dei dati interessanti: il primo è che gli Stati Uniti si sistemano ancora saldamente in testa alla classifica dei Paesi più “spendaccioni” con una fetta di spesa che rappresenta da sola il 40% del budget globale pari a 622 miliardi di dollari: dall’11 settembre 2001 ad oggi oltre 9350 miliardi di dollari sono stati destinati alla Difesa dalla Casa Bianca. Il secondo dato interessante è che la Russia, a dispetto del suo rinnovato espansionismo e della volontà di rimodernare le proprie Forze Armate, è stata scalzata dalla quinta posizione da un Paese “in via di sviluppo”: l’India. In quel del Cremlino infatti le spese sono diminuite rispetto all’anno precedente, il 2015, che ha rappresentato lo Zenit delle spese militari, attestandosi intorno ai 48,5 miliardi di dollari (per dare un metro di paragone poco più del doppio dei 23 miliardi di dollari che ha speso l’Italia). Il 2016 è il primo anno in cui la spesa di Mosca per la Difesa si è ridotta sin dalla fine degli anni ’90 provocando lo slittamento in classifica al sesto posto, appunto dietro Nuova Delhi “Ci aspettiamo che il budget russo cali ulteriormente l’anno prossimo e che si attesti al di sotto di quello francese entro il 2020, stante gli attuali piani, con una spesa totale di circa 41,4 miliardi di dollari” dichiarano all’IHS, diminuzione che è anche imputabile alla svalutazione del rublo (vi ricordiamo che le spese vengono conteggiate in dollari) e al fatto che alcune voci della spesa militare di Mosca, come parte dei fondi destinati alle industrie che producono tecnologia per la Difesa, non sono conteggiate nel bilancio. Quarto dato da non sottovalutare è la crescita cinese: il budget di Pechino raddoppierà in meno di 10 anni passando dai 123 miliardi di dollari del 2010 ai 233 del 2020, quando sarà quattro volte più grande di quello inglese e maggiore di quello di tutti i Paesi dell’Europa Occidentale messi insieme. Questo dato risponde perfettamente alla politica di espansionismo cinese verso l’area del Pacifico: le rivendicazioni territoriali nel Mar Cinese Meridionale ed Orientale sono il motore ideologico che ha portato Pechino ad una massiccia campagna di armamento per poter assurgere a tutti gli effetti a nuova superpotenza globale: per potersi impadronire e difendere quella regione di mare chiamata “Nine Dash Line” che sta vedendo la nascita di alcune di isole artificiali è necessaria una macchina bellica moderna ed efficiente che fornisca da deterrente efficace verso eventuali rivendicazioni o ritorsioni degli Stati Uniti e delle altre nazioni rivierasche interessate nella contesa. Questa instabilità nell’area del Pacifico provocata dalla Cina si riflette pertanto anche nel bilancio dei Paesi interessati nella “querelle”: sempre il rapporto di IHS riferisce che nella zona Asia Pacifico (Apac) le spese hanno avuto un vero e proprio boom in questi anni recenti, anche causati dall’espansione economica della regione, e la tensione nel Mar Cinese Meridionale ne accelererà la crescita. Tra il 2011 ed il 2016, anni in cui Pechino ha mostrato i muscoli nell’area, i Paesi che circondano quel mare hanno speso complessivamente 166 miliardi di dollari e si prevede che nei prossimi 4 anni queste arriveranno a circa 250 miliardi di dollari con la priorità data agli armamenti di tipo navale ed aereo. “La linea chiave nella zona Apac è lo spostamento del fulcro delle spese dalla difesa territoriale alla proiezione di potenza” ha detto Craig Caffrey, analista presso l’istituto britannico “Questo è del tutto nuovo per la regione e ragionevolmente aumenterà il contatto military-to-military tra gli Stati. L’aumento delle spese per la Difesa potrà quindi indirettamente essere responsabile dell’aumento della tensione tra gli Stati della regione, che di rimando aumenteranno a loro volta le spese a bilancio”.

E l’Europa? Ci siamo spesso occupati delle spese militari in seno alla Nato ed in Italia rimarcando come il nostro Paese sia indietro rispetto agli standard di spesa degli altri membri dell’Alleanza Atlantica che stanno aumentando gli stanziamenti del budget per la Difesa, ed il rapporto di IHS conferma questo tendenza: le spese della Nato sono aumentate per la prima volta dal 2010 come risultato della fine dei tagli e della crescita in Europa unitamente al deteriorarsi della sicurezza in Europa Occidentale portando un aumento di circa 10 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Il budget dei Paesi dell’Ue per il 2016 ammontava complessivamente a 219 miliardi di dollari che diventeranno 230 nel 2020. Insomma anche per le spese militari una cosa è chiara: l’asse mondiale geopolitico è spostato definitivamente in Estremo Oriente anche a dispetto delle nostre sensazioni di insicurezza e pericolo tutte europee e, a nostro giudizio, spesso sovrastimate a causa della nostra visione troppo “eurocentrica”, visione che va presto abbandonata prima di venire relegati in soffitta dalla Storia, ammesso che non sia già troppo tardi.

Paolo Mauri

LA CLASSIFICA DI IHS MARKIT (In miliardi di dollari)
1) Usa 622,035
2) Cina 191,752
3) UK 53,811
4) India 50,678
5) Arabia Saudita 48,686
6) Russia 48,446
7) Francia 44,349
8) Giappone 41,686
9) Germania 35,754
10) Corea del Sud 33,477
11) Australia 26,842
12) Italia 23,055

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