Varsavia, 1 gen – La scorsa settimana tre alti ufficiali dell’intelligence polacca sono stati arrestati con l’accusa di aver avuto contatti non autorizzati con personale dello spionaggio russo. Si tratta di arresti eccellenti: tra loro Piotr Pytel, ex direttore del controspionaggio militare della Polonia nel biennio 2014/2015 e due membri del suo staff.
Il semplice contatto non autorizzato con personale dei servizi di una potenza non amica sarebbe di per sé reato nel codice polacco ma, nel caso specifico, i tre sono accusati di aver fatto parte di una precisa operazione finalizzata a far ottenere, tramite un falso controllo fatto appunto dal controspionaggio polacco, le credenziali ad un diplomatico russo che in realtà era un membro dell’Fsb.
Si parla pertanto di aver volutamente falsificato dei controlli con la consapevolezza che il risultato sarebbe stato il permettere ad una spia straniera di operare con copertura diplomatica all’ambasciata russa sul territorio polacco. Nomi del personale russo coinvolto, come al solito in questi casi, non sono stati resi noti. Tuttavia si può presumere ci sarà a breve un cambio nel personale diplomatico russo a Varsavia, visto che gli inquirenti polacchi parlano di foto di un incontro tra i tre accusati e membri dei servizi russi in uno sperduto villaggio dove ad un pranzo si sarebbero presi accordi per questa operazione.
La situazione è particolarmente seria visto che lo stesso ministro della Difesa della Polonia Antoni Macierewicz in una dichiarazione alla tv di Stato ha apertamente parlato di “tradimento”. La notizia fa il paio con l’arresto, avvenuto a Roma lo scorso anno, del capo del servizio segreto civile portoghese sorpreso a lavorare per Mosca: un terremoto nella comunità dell’intelligence europea. Nel preciso e difficilissimo campo del reclutamento la Russia evidentemente non ha mai smesso di essere una potenza.
Guido Taietti
Spy story e venti di guerra fredda fra Polonia e Russia
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