Francoforte, 31 dic – Anche il mondo del calcio fa politica, soprattutto negli ultimi anni: campagne pilotate contro il “razzismo”, sostegno a ricerche poco trasparenti sul cancro, letture del diario di Anna Frank negli stadi ecc. ecc. I tedeschi però, secondo il cliché, lo fanno sempre meglio degli altri. Anche a costo di trasformare la Bundesliga nella succursale della defunta Stasi. Leggere per credere le dichiarazioni di Peter Fischer, il presidente della nota associazione calcistica Eintracht Francoforte, rilasciate recentemente alla Faz: “Votare per l’Afd è incompatibile con il nostro statuto”.

Eh già, adesso sono anche le squadre di calcio a dirti per chi puoi votare e chi no: “Non può diventare membro del nostro club – prosegue Fischer – alcuno che voti per un partito che presenta tendenze razziste e intolleranti. Anche lo sport deve essere chiaramente politico e levare la propria voce contro le storture della società, qualora sia opportuno e necessario”. La posizione delirante del presidenza dell’Eintracht Francoforte, tuttavia, non è isolata. Anche il Borussia Dortmund, club tradizionalmente di sinistra, aveva lanciato la propria scomunica dell’Afd a fine settembre con lo slogan “Calcio e nazi non stanno bene insieme”.

A questo punto, però, siamo curiosi di sapere come faranno: chiederanno forse per chi vota l’aspirante iscritto (e poco importa che in democrazia il voto è segreto)? E qualora si presenti un impenitente elettore dell’Afd, che si farà? Semplice pedata nel deretano o pallottola nella nuca in stile sovietico? Attendiamo fiduciosi delucidazioni da Fischer e talebani associati.

Federico Pagi   

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7 Commenti

  1. Questo fisher è un grandissimo figlio di peripatetica, noto merkeliano per comodo e più volte inciampato in inchieste su presunti traffici di calciatori africani, per cui meglio che stia zitto il comunistello a senso alternato……per quanto riguarda il razzismo nello sport vorrei che lo stronzetto fisher si leggesse qualche intervista di giocatori bianchi della NBA e di quello che hanno dovuto subire per affermarsi in un mondo di ” bravissimi” ragazzotti neri, per fortuna che con l’arrivo di alcuni omoni slavi e turkomanni il black power sta abbassando il tiro…..in tutti i sensi.

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