Secondo le testimonianze raccolte dal quotidiano svedese Expressen oltre ad aver trasmesso il video sulla piattaforma streaming di Facebook e alcune foto sull’applicazione di messaggistica istantanea Snapchat, i giovani avrebbero diffuso anche un secondo video in cui la vittima negava di essere stata violentata, la polizia però sospetta che sia stata obbligata a fare quelle dichiarazioni. In una conferenza stampa la polizia ha diffuso un appello a chiunque sia in possesso delle immagini che provino il reato, nel frattempo, anche i responsabili scandinavi del famoso social network si stanno adoperando nel recupero dei video precedentemente rimossi. Questa è l’altra faccia della Svezia al quarto posto mondiale per la parità di genere, che deve fare i conti con una realtà scomoda ai molti. Infatti, secondo il rapporto pubblicato dall’ufficio contro le droghe e i crimini delle Nazioni Unite nel 2012, il paese scandinavo occupa il secondo posto al mondo tra i paesi con il maggior numero di stupri ogni centomila abitanti. I dati più recenti diffusi dall’agenzia Swedish National Council for Crime Prevention (Brottsförebyggande rådet) confermano tristemente che i casi sono in crescita dal 2011 al 2014.
Guido Bruno
Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.