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Svezia, il premier Lovfen: “Coronavirus? Non cambiamo idea sull’immunità di gregge”

by Ilaria Paoletti
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Lovfen, primo ministro della Svezia

Stoccolma, 9 giu – La Svezia sembra sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta per resistere al coronavirus. Il Paese scandinavo, infatti, non ha chiuso affatto totalmente perché riteneva che i contagi avrebbero accelerato la cosiddetta “immunità di gregge”. Qualche giorno fa, grazie ad alcune dichiarazioni riprese da una radio svedese, il virologo ufficiale del governo sembrava aver cambiato idea. Non è affatto così. 

Lovfen: “Strategia corretta quella della Svezia”

“La nostra strategia è quella corretta” ha dichiarato il primo ministro svedese Stefan Lofven, rispondendo in Parlamento all’opposizione. Lovfen ha detto che ci sarà un’inchiesta indipendente su come è stata affrontata l’emergenza. Tuttavia lui e il virologo dietro la decisione di non chiudere nulla, Anders Tegnell, sembrano aver cambiato idea sulla strategia adottata.Mercoledì scorso Tegnell nel corso di un’intervista a Sveriges Radio ammetteva che in Svezia c’erano stati troppi morti. Tegnell ha dichiarato che forse si poteva fare “qualcosa a metà strada tra quello che abbiamo fatto in Svezia e quello che è stato deciso in altre parti del mondo”, continuando però ad insistere nel “credere che la strategia sia stata buona”, sebbene “ci sono sempre miglioramenti che si possono apportare, soprattutto se si guarda indietro nel tempo”. Ieri, parlando alla rivista inglese Telegraph Tegnell ha ribadito: “Sfortunatamente quell’intervista è stata messa insieme in modo erroneo e pubblicizzata in modo molto sbagliato”, ha detto al quotidiano britannico, precisando che quello che intendeva dire era che in futuro “faremo molte valutazioni e, naturalmente, ci saranno cose che penseremo di aver fatto bene in Svezia, e ci saranno altre cose, fatte in altri Paesi, che si dimostreranno giuste”.

Tegnell: “L’immunità di gregge esiste”

“Ci sono molti segni che la malattia sta rallentando, soprattutto nell’area di Stoccolma”, ha detto Tegnell. “Le nostre regole non sono cambiate nelle ultime settimane. Non credo che nessuno dei nostri ultimi interventi abbia fatto davvero molta differenza, quindi questa diminuzione deve essere almeno in parte dovuto all’aumento dell’immunità nella popolazione”, ha detto poi il virologo. “Sembra chiaro ora, quando parli con gli specialisti del settore che sembra che ci sia un numero considerevole di persone che non sviluppano anticorpi, ma sembrano comunque immuni” e secondo lui, dunque, “qualsiasi voce che questa malattia non crei immunità, è falsa. Naturalmente crea immunità”.

Ilaria Paoletti

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1 commento

Benedetto Mancuso 10 Giugno 2020 - 2:47

Forse questa immunità di gregge che li accomuna agli inglesi,potrebbe esser dovuta a quella linea di sangue vichinga che li unisce e che potrebbe aver svegliato in loro quello spirito guerriero.
Spirito che disprezza ogni istinto autoconservativo perchè offende la dignità umana e la lotta per l’emancipazione stessa del genere umano.

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