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Tanzania, ancora troppe persone senza accesso all’energia elettrica: i progetti del governo

by Giuseppe De Santis
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Roma, 22 giu – Come in molte altre nazioni africane, anche in Tanzania sono tanti coloro che non hanno ancora accesso a forniture stabili di energia elettrica. Questo crea notevoli problemi non solo per gli utenti privati, ma anche a tutte quelle imprese che vorrebbero investire per creare lavoro, crescita e sviluppo. Una situazione che, sul medio-lungo termine, rischia così di vanificare gli sforzi fatti sinora.

E’ così che si spiegano i numerosi progetti avviati in tal senso dal governo. Non solo in termini di costruzioni di nuovi centrali elettriche, ma anche di rinnovamento delle (spesso obsolete) linee di trasmissione. Obiettivo collegare alla rete tutti coloro che non vi sono allacciati o che, pur essendolo, non posso contare su forniture affidabili.

Le nuove centrali elettriche rinnovabili della Tanzania

Ancora più interessante, però, è il fatto che quasi tutte le centrali di nuova costruzione siano a fonti rinnovabili. Non una novità nel panorama africano, che su esse punta da tempo. Pensiamo ad esempio all’accordo appena siglato con la Banca africana di sviluppo per un prestito da 140 milioni di dollari che saranno utilizzati per realizzare una nuova centrale idroelettrica da 50 Mw. Situata nella regione di Kigoma, nella zona occidentale della Tanzania, potrà fornire energia a 4mila utenze quali case, scuole, cliniche e piccole e medie imprese.

L’esecutivo di Dodoma non ha perso l’occasione per sottolineare il legame stretto con la Banca africana di sviluppo, che data al lontano 1964, quando l’ente fu costituito. Questo progetto è uno dei sei progetti infrastrutturali che l’istituzione ha approvato negli ultimi tre anni e il cui valore complessivo è di circa 1,12 miliardi di dollari. Una dotazione importante di risorse a beneficio non solo del settore energetico ma anche di quelli dei trasporti, della fornitura di acqua, dell’agricoltura e della finanza.

Giuseppe De Santis

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