Roma, 31 ago – L’Europa continua a far riemergere dal suo antico suolo testimonianze archeologiche e vere e proprie ricchezze di un passato che non accetta di essere dimenticato. Oggi andiamo in Romania dove, nel corso degli scavi di un cantiere che collega Oradea e l’autostrada A3, è stata scoperta una ricca tomba dell’età del Rame. Nell’antico sarcofago gli archeologi hanno rinvenuto un tesoro dal valore inestimabile. Nella sepoltura erano infatti custoditi 166 anelli d’oro, 800 perline d’osso e un braccialetto di rame a spirale.
La tomba del tesoro
All’agenzia di stampa romena Agerpres, Calin Ghemis, l’archeologo che dirige gli scavi, ha raccontato la fenomenale scoperta, spiegandone il grande valore storico, oltre che materiale. “Un tale tesoro è unico nel suo genere nell’Europa centrale e orientale. È piuttosto particolare perché la lavorazione dell’oro era solo all’inizio dell’Eneolitico”. L’Eneolitico è un altro termine che scientificamente si utilizza per chiamare l’età del Rame. “Sembra essere la tomba di una donna estremamente ricca. Non so chi fosse – continua l’archeologo – Organizzeremo un’altra presentazione del tesoro quando tutto sarà pronto”.
La misteriosa donna dell’Età del Rame
Secondo gli archeologi romeni, i resti del defunto contenuti nella tomba apparterrebbero dunque a una donna. Il suo scheletro suggerisce che era alta e ben nutrita. Le buone condizioni della dentatura, inoltre, hanno fornito ulteriori prove che portano gli scienziati a pensare si trattasse di una nobile. Ora il museo romeno che sta studiando i reperti intende fare maggiore luce sulla vita e la morte dell’antica donna. Le sue ossa sono state spedite ai laboratori di Marosvásárhely e in Olanda, in modo da procedere con gli esami per la datazione al carbonio e il test del Dna.
Le ricchezze che corrono sotto le autostrade romene
Ma non sono finite qui le scoperte archeologiche in Romania. Oltre alla ricca tomba dell’età del Rame, in un altro luogo, nel coro di altri scavi lungo il tracciato di una nuova autostrada in costruzione, dalla terra romena sono riemersi ancora diversi reperti del periodo Neolitico, dell’età del Bronzo, dell’Impero Romano e del periodo medioevale. Come a voler tornare severi in una nuova Europa del futuro che tradisce e dimentica la sua cultura, le ossa dei nostri antenati tornano a ricordare ai popoli le loro origini. Purtroppo, però, simili ricchezze materiali, archeologiche e culturali non sono nulla se le genti che ne discendono non ne fanno tesoro.
Andrea Bonazza