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Diventa trans e picchia la compagna, ma per la legge non è violenza domestica: “Ora lui è una donna”

by Cristina Gauri
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cambio sesso

Roma, 20 set — E’ difficile capire esattamente perché il cosiddetto «transfemminismo» dovrebbe giovare anche alle donne, stante che qualsiasi provvedimento emanato in favore dei trans finisce per sfavorire drammaticamente le prime: è emblematico il caso che arriva dalla Spagna e riportato da El Mundo, dove una donna, che chiameremo con il nome fittizio di Carmen, non può avvalersi della legge di «protezione dalla violenza sessista» in vigore nel Paese perché il suo ex compagno, (che chiameremo invece Agostino) che la picchiava, ha cambiato sesso senza avvertirla.

Lui diventa trans, lei perde la protezione

Un caso tanto grottesco quanto reale. Come reali sono le aggressioni domestiche (botte e insulti) denunciate dalla donna il 15 agosto scorso. Ma per la legge spagnola Carmen non ha diritto alla protezione prevista per le vittime di violenza e non potrà ottenere un ordine restrittivo nei confronti dell’ex compagno ora trans. Questo perché, con il cambio di sesso di lui, il conflitto che lei sostiene di subire è ora equiparabile a quello che potrebbe intercorrere tra due famigliari litigiosi. La donna è inoltre condannata a convivere con il proprio ex, dal momento che la pensione minima di lui non gli consente di trovarsi un’altra sistemazione.

La fine di una relazione

La relazione dei due era iniziata nel 2011. Tutto sembrava procedere tranquillamente fino al 2020, anno in cui Agostino ha «iniziato a cambiare». Ricorda Carmen: «Voleva indossare biancheria intima da donna nei momenti intimi. Ho pensato che potesse trattarsi di feticismo, ma in seguito mi ha confidato di sentirsi una donna e mi ha chiesto il permesso di iniziare una cura ormonale». A quel punto la donna decide di tagliare. «Gli ho spiegato che se lui avesse intrapreso quel percorso, l’avrei accompagnato. Ma in qualità di amica, mai come coppia, perché sono eterosessuale», ricorda. Agostino non aveva accettato di buon grado la separazione. A quel punto erano iniziate le molestie. «Ogni volta che facevo la doccia, entrava nella vasca e mi toccava, così come la notte quando pensava che io dormissi: si arrampicava sul letto per toccarmi».

L’aggressione

Fino al 15 agosto, quando l’uomo ha aggredito la povera Carmen: botte, spintoni, graffi e insulti, che la donna ha denunciato dopo essersi recata in ospedale per farsi refertare le lesioni. E qui Carmen scopre l’amara sorpresa: la procedura di protezione per «violenza sessista» non poteva essere attivata dal momento che Agostino — senza informare nessuno — aveva cambiato sesso cinque mesi prima, a marzo, presentando una perizia psicologica e medica che attestava la presenza di pulsioni transessuali. Agostino per il Registro civile è ora Julia. Eppure Carmen, prima che iniziassero i problemi, aveva fissato all’ex compagno un appuntamento presso il Servizio sanitario pubblico catalano. «Era una psichiatra esperta di transessualità. Dopo la seduta si era mostrato arrabbiato, perché il medico aveva stabilito che aveva tendenze al travestimento, e non a tratti transessuali».

Chi protegge le donne dalle leggi a favore dei trans? 

Sorgono quindi dubbi sull’autenticità della perizia presentata da Agostino, sollevati dal legale di Carmen, l’avvocato Meritxel Cabezón e dalla consulente legale Nuria González , entrambe attiviste femministe. Entrambi dubitano della validità dei documenti presentati dall’uomo al Registro Civile e stigmatizzano la nuova legge sul cambio di sesso approvata dal Consiglio dei ministri e attualmente in fase di elaborazione da parte del Congresso. «Quando vengono approvate certe leggi, i diritti decadono, come è successo con Carmen. E’ il caso la legge che si vuole urgentemente approvare, senza dibattito, che consentirà il cambio di sesso o genere senza alcun tipo di procedura. Aggraverà lacune che già esistono oggi», riflette González. Meditate donne italiane…

Cristina Gauri

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