Roma, 21 mar – Donald Trump rischia davvero di essere arrestato per il caso Stormy Daniels? Sì, l’incriminazione è sempre più vicina e dunque l’ex presidente Usa potrebbe finire in carcere nelle prossime ore o nei prossimi giorni a New York. Non è una certezza, ma è una possibilità concreta che lui stesso ha ventilato chiedendo ai suoi sostenitori di ribellarsi all’eventuale decisione dei giudici. “Manifestiamo e riprendiamoci il paese“, ha tuonato Trump, incitando chi ancora lo apprezza a scendere in piazza e protestare contro il suo arresto. Tuttavia, in termini strettamente elettorali, sulla carta poco cambierebbe perché il tycoon potrebbe comunque partecipare alla corsa per le presidenziali del 2024. Stando ai sondaggi, peraltro, nel Partito Repubblicano non sembra avere rivali e in attesa che Joe Biden sciolga la riserva, annunciando ufficialmente la propria candidatura, Trump è consapevole di poter essere nuovamente eletto presidente degli Stati Uniti. Ma andiamo con ordine.
Stormy Daniels, la carta dei giudici per incriminare Trump
Il caso è incentrato su un pagamento di 130mila dollari effettuato alla pornostar Stormy Daniels durante la campagna presidenziale di The Donald del 2016. L’attrice e l’ex avvocato nonché ex faccendiere di Trump, Michael Cohen, affermano che il pagamento è stato effettuato per tenerla tranquilla su una presunta relazione del 2005 che l’attrice sostiene di avere avuto con Trump. L’ex braccio destro del tycoon dice di aver pagato di tasca sua la Daniels per garantire il suo silenzio e Trump lo avrebbe poi rimborsato versandogli rate mensili. Tangenti dunque. L’ex presidente Usa ha respinto le accuse, precisando di non aver fatto “niente di sbagliato” e definendo il caso in questione una “caccia alle streghe”. Per poi puntualizzare: “Non ho mai avuto una relazione con Stormy Daniels, né avrei voluto avere una relazione con Stormy Daniels”. E ancora: “Questa è una caccia alle streghe politica, cercando di abbattere il candidato principale, di gran lunga, nel Partito Repubblicano mentre allo stesso tempo batterebbe anche tutti i Democratici nei sondaggi”.
Quello in questione sarebbe però soltanto il primo atto di accusa nei confronti di Trump, che in Georgia rischia di essere incriminato per aver tentato di aggiungere alle sue liste 11.780 voti. In che modo? Corrompendo al telefono il segretario dello Stato. Non solo, a Washington i giudici stanno valutando ancora se Trump possa essere davvero considerato il mandante delle rivolte che portarono all’assalto di Capitol Hill.
Cosa succede se Trump viene arrestato
Per quanto sia improbabile un nuovo attacco al Campidoglio americano, con tutta evidenza – anche in base ai suddetti sondaggi elettorali – Trump gode ancora di molti consensi negli Stati Uniti. Dovesse finire in manette, la Casa Bianca teme dunque rivolte di piazza, in un Paese mai così diviso. E c’è persino chi agita lo spauracchio di una guerra civile. Eppure l’ex presidente statunitense, pur ostacolato, potrebbe portare avanti la propria campagna elettorale anche dal carcere. Sembra incredibile, ma negli Usa la Costituzione non vieta la possibilità di candidarsi da dietro le sbarre. C’è anzi un emblematico precedente storico eccellente, quello del socialista Eugene Debs. Quest’ultimo fu arrestato nel 1918, accusato di aver violato il Sedition Act. Fece comunque campagna elettorale dal carcere, partecipando alle presidenziali dal penitenziario federale di Atlanta, in Georgia, dove rimase recluso fino al 1921.
Non solo, in qualche modo Trump potrebbe persino sfruttare i suoi guai giudiziari per ampliare i suoi consensi nelle primarie del Partito Repubblicano, presentandosi – lo ha peraltro già ventilato – come vittima di una caccia alle streghe. Va poi detto che in caso di arresto, molto probabilmente l’ex presidente potrebbe essere rilasciato su cauzione. Insomma, comunque vada, a ben vedere Trump non sarebbe fuori dai giochi. E gli Stati Uniti resterebbero un Paese fortemente diviso.
Eugenio Palazzini
2 comments
Trump potrebbe vincere le elezioni senza dubbio, ma non le vincerà perché, come nelle passate elezioni, la mafia satanica dei miliardari sionisti americani avrà il compito di alterare i risultati dando la vittoria a chi Israele designerà come prossimo presidente di quel bordello di pedofili satanici chiamato USA.
[…] nuovo allontanamento da una sua possibile rielezione, non solo per tutta la questione riguardante il possibile arresto, ma anche per tutto il contorno. In realtà i sondaggi e la popolarità suggerirebbero il […]