Roma, 11 feb – Il ban da Twitter dell’ex presidente Usa Donald Trump è definitivo: al tycoon verrà impedito di crearsi un account sulla piattaforma anche nel caso in cui tornasse a candidarsi.
Trump rimosso per sempre da Twitter
Lo ha ribadito il direttore finanziario del social, Ned Segal, intervistato da Cnbc. «Se vieni rimosso dalla piattaforma, vieni rimosso dalla piattaforma. Che si tratti di un commentatore, di un Cfo o un di ex o attuale funzionario pubblico», ha spiegato Segal parlando del ban di Trump da Twitter. «Ricordatevi che la nostra politica ha come principio» di non permettere «l’incitamento alla violenza», ha aggiunto. «E se qualcuno lo fa, viene rimosso. E la nostra linea non permette di tornare indietro».
Le motivazioni
Twitter aveva bannato l’account di Trump «a causa del rischio di ulteriore incitamento alla violenza» in seguito ai fatti di Capitol Hill, avvenuti il 6 gennaio. In quell’occasione i suoi sostenitori avevano occupato il Congresso per protestare contro i presunti brogli elettorali che hanno visto Biden vincere le presidenziali 2020.
Trump e “l’incitamento alla violenza”
«Dopo un’attenta analisi dei recenti tweet dell’account “RealDonaldTrump” e del contesto in cui operava abbiamo sospeso in via definitiva l’account a causa del rischio di ulteriore incitamento alla violenza». Lo avevano fatto sapere i gestori di Twitter motivando il loro gesto. «Le persone in posizioni di potere non possono considerarsi al di sopra delle regole» e non possono usare questo Social «per incitare alla violenza». Annunciando la sua assenza all’«Inaugurazione» della presidenza di Joe Biden, Trump avrebbe dato ai suoi follower «un’ulteriore conferma» che a suo parere «le elezioni non sono state legittime».
Inoltre il tweet è in contraddizione con la nota diffusa dal suo vice capo dello staff, Dan Scavino: «Ci sarà un’ordinata transizione di poteri il 20 gennaio». Il social di Jack Dorsey insisteva sostenendo che «L’annuncio che il presidente non parteciperà può servire da incoraggiamento per coloro che stanno considerando la possibilità di commettere azioni violente a Capitol Hill». Non solo: «Le parole “American Patriots” usate per descrivere alcuni dei suoi sostenitori è interpretata come un sostegno per coloro che hanno commesso atti violenti».
Il ban di Trump da Twitter “precedente pericoloso”
Giorni dopo il ban Dorsey aveva affermato di aver compiuto una scelta «giusta», ma che rappresenta un «fallimento» e costituisce un «precedente pericoloso», dichiarando di «non festeggiare né andare fiero» di aver messo «al bando @realDonaldTrump».
Cristina Gauri
3 comments
Grazie a Trump sappiamo che i social anti-social sono pure giudici senza cassazione… Gli manca solo il potere legislativo e a posto siamo!
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