Washington, 12 gen – E’ sempre più alta la tensione negli Stati Uniti. Dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio, la successiva censura social contro Donald Trump e la richiesta di impeachment presentata dai democratici, la strada che porta da qui al 20 gennaio, giorno previsto per l’insediamento del neo presidente Joe Biden, potrebbe riservare ulteriori sorprese. Stando ad un bollettino interno dell’Fbi diffuso da alcune testate Usa – tra cui l’Abc e la Cnn – dal 16 fino al 20 gennaio sarebbero in programma “rivolte armate” in tutte e 50 le capitali degli Stati americani. La notizia arriva proprio mentre le forze dell’ordine locali, statali e federali stanno intensificando i dispositivi di sicurezza intorno al Campidoglio proprio in vista dell’insediamento di Biden.
Per l’Fbi possibile un nuovo assalto al Campidoglio dei sostenitori di Trump
Non solo proteste “locali” nelle varie capitali Usa. “Tra il 17 e il 20 gennaio” sono previste nuove manifestazioni anche “al Campidoglio”. Le manifestazioni potrebbero degenerare, soprattutto se Trump venisse rimosso attraverso il 25esimo emendamento prima del 20 gennaio. In quel caso l’Fbi parla di una possibile “rivolta armata”. Le informazioni in possesso dei federali risalgono all’8 gennaio, in merito ad un gruppo che si starebbe organizzando “per assaltare uffici amministrativi statali, locali e federali nel caso in cui Potus fosse rimosso da presidente prima del giorno dell’inaugurazione”.
Le minacce a Biden, Harris e Pelosi
L’Fbi sta monitorando anche possibili minacce rivolte direttamente contro Joe Biden, la vicepresidente Kamala Harris e la speaker della Camera Nancy Pelosi. In questi giorni l’Fbi sta procedendo con l’identificazione e l’arresto delle persone responsabili dell’assalto al Congresso del 6 gennaio scorso. I timori per le manifestazioni nei giorni immediatamente precedenti il 20 gennaio sono molti. Da ieri si sta lavorando ad una catena di comando tra le varie forze di polizia e agenzie di intelligence, con l’obiettivo di agire “con prontezza nel caso qualcuno cerchi di interrompere o fermare l’inaugurazione”.
Washington Dc blindata. Anche 15 mila della Guardia Nazionale
Il sindaco di Washington Dc ha esortato le persone a non recarsi in città nei giorni precedenti all’inaugurazione. Oltre alle forze di polizia e ai dispositivi messi in campo dai vari servizi segreti e agenzie di intelligence, per l’insediamento di Biden sono previsti anche 15 mila soldati della Guardia Nazionale. Insomma cresce la tensione in vista del 20 gennaio, anche perché si attendono nuove dichiarazioni di Trump a breve. Dopo l’oscuramento dai social il presidente non ha più parlato. Ieri si attendeva un annuncio importante, alcuni canali tra cui la Fox avevano annunciato una possibile diretta di Trump per le ore 19.30 italiane, poi spostata alle 21.30 e infine non andata in onda. Dunque in sembra davvero poter succedere ancora di tutto. Per questo è bene guardare con molta attenzione a quanto accadrà questi giorni oltreoceano.
Davide Di Stefano