Washington, 5 apr – Steve Bannon, il consigliere di Trump giudicato un “falco” e un “estremista” dai media liberal, chief strategist della Casa Bianca, è stato rimosso dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale, di cui era membro. L’amministrazione del neo presidente Usa, che già ha perso e cambiato diversi pezzi, avrebbe dato vita ad un ulteriore rimpasto in cui a cadere, inaspettatamente, sarebbe stata proprio la testa di Bannon. Insieme a lui è stato “silurato” anche Tom Bossert, consigliere per la sicurezza interna, al quale sarebbe stato assegnato un ruolo minore. La notizia è riportata dai principali media americani che citano fonti interne alla Casa Bianca.
Fin dalla sua nomina irrituale e a sorpresa, Bannon è stato subissato di critiche. Ex direttore di Breitbart, sito legato all'”Alt Right”, in molti lo hanno accusato di avere posizioni vicine al suprematismo bianco. Un personaggio controverso che ha mostrato anche di avere degli spunti interessanti, capace in tempi recenti di citare personaggi del calibro di Julius Evola e Jean Raspail. Se per il pensatore tradizionalista si era trattato solo di una menzione all’interno di una argomentazione più vasta che riguardava anche Vladimir Putin, per l’autore francese e la sua opera “il Campo dei Santi“, libro che racconta l’immigrazione in chiave “apocalittica”, Bannon aveva dinostrato di avere un interesse e una conoscenza più strutturati.
Ora con il suo ridimensionamento in molti parlano di una vittoria per il generale H.R. McMaster, che avrebbe spinto per far fuori Bannon. McMaster è succeduto a Michael Flynn nel ruolo di Consigliere per la Sicurezza Nazionale generale, dopo che quest’ultimo è stato coinvolto dal “Russiagate” per i suoi contatti illeciti con l’ambasciatore russo Serghely Klyaski.
Davide Romano