Roma 24 ago – È scattata l’operazione “Scudo dell’Eufrate”. Stamattina all’alba, l’esercito turco ha iniziato una grande operazione militare in Siria, rivolta – almeno a parole – contro lo Stato islamico e le milizie curde. Una dozzina di carri armati turchi sono entrati in territorio siriano. Mobilitata anche l’aviazione e le forze speciali. Si tratta della più ampia e ambiziosa manovra turca dallo scoppio del conflitto siriano. “Dalle 4 del mattino, le nostre forze hanno lanciato una operazione contro i gruppi terroristi di Daesh e del Partito dell’unione democratica curdo”, ha dichiarato Recep Tayyip Erdogan.
Un comunicato ufficiale del primo ministro recita: “Le forze armate turche e le forze aeree della coalizione internazionale hanno lanciato una operazione militare che mira a ripulire il distretto di Jarablus della provincia di Aleppo dall’organizzazione Daesh”. Jarablus è l’ultimo punto di passaggio controllato dall’Isis alla frontiera siriana. La Turchia aveva ordinato martedì sera agli abitanti di Karkamis, la città che sta di fronte a Jarablus sul lato turco della frontiera, di evacuare la città “per ragioni di sicurezza”. Ankara combatte comunque una doppia guerra, contro le milizie del Califfato ma anche contro la coalizione curda e araba che opera in Siria contro l’Isis. Il tutto mentre, a metà mattinata, ad Ankara è sbarcato il vicepresidente americano Joe Biden.
Roberto Derta
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Ai Curdi venga riconosciuto il diritto alla autodeterminazione ad una Patria indipendente anche e soprattutto per il tributo di sangue versato per la loro terra e per la Siria.
Quest’articolo pur essendo fumoso ha centrato il punto.