Parigi, 8 gen, ore 9.40 –Si infittisce il giallo sul primo dei tre assalitori della redazione di Charlie Hebdo che sarebbe finito nelle mani delle forze dell’ordine. Amid Mourad, 18 anni, si è infatti presentato nel corso della notte alla polizia a Charleville-Mezières, vicino al confine con il Belgio. Il ragazzo ha compiuto questo gesto dopo avere visto il suo nome circolare sui social network. Al momento resta ancora in stato di fermo, ma c’è il rischio che si tratti semplicemente di un caso d’omonimia. Il suo coinvolgimento nell’attentato, infatti, sarebbe messo in dubbio da un alibi di ferro: al momento dell’attentato, intorno alle 11.30, il giovane sarebbe stato a scuola, circostanza confermata anche da alcuni suoi compagni di classe. Intanto sette persone sono state arrestate perché accusate di far parte dell’entourage degli attentatori.
Parigi, 8 gen, ore 8.30 – Almeno uno dei tre sospettati dell’assalto alla redazione di Charlie Hebdo è nelle mani della polizia. Si tratta di Amid Mourad, 18 anni. Il ragazzo si sarebbe consegnato alla polizia a Charleville-Mezières, vicino al confine con il Belgio, dove era in corso un’operazione di polizia che ha portato all’arresto anche di un familiare dei sospettati.
Secondo le prime ricostruzioni è un “senza fissa dimora” che ha fatto da autista e non ha compiuto materialmente la strage. Ancora in fuga, invece, Said e Cherif Kouachi, di 32 e 34 anni. È andato infatti a vuoto il blitz delle forze dell’ordine nella zona di Reims – nel nord della Francia – dove la polizia ha individuato il covo degli attentatori senza che però loro stessi fossero presenti.
La polizia francese ha divulgato un appello, corredato dalle foto dei due ricercati: “Chérif Kouachi e Said Kouachi sono presumibilmente armati e pericolosi” si legge nel manifesto. “Invitiamo chiunque abbia informazioni che permettano di localizzarli, a contattare le Autorità al numero verde 0805 02 17 17 oppure al sito www.securite.interieur.gouv.fr”.
Un altro degli appartamenti perquisiti si trova a Pantin, cittadina alle porte di Parigi, appena oltre il 19esimo arrondissement, dove è stata ritrovata la prima auto usata per la fuga. La polizia vi sarebbe entrata intorno alle 16.30, perché riteneva potesse essere un rifugio degli attentatori in fuga.
Parigi, 7 gen, ore 23.30 – La libertà di Said, Cherif e Amid potrebbe avere le ore contate. I tre membri del commando islamista che ha causato 12 morti irrompendo nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, infatti, sarebbero ormai accerchiati dalle forze dell’ordine dopo essere stati localizzati e individuati.
Secondo fonti ufficiali della polizia, anzi, un blitz delle teste di cuoio sarebbe in corso a Reims, nel nord-est della Francia. Un elicottero sta sorvolando la zona. I tre sospetti sono tutti di Gennevilliers, una località vicino Parigi. I due fratelli, Said e Cherif Kouachi, di 32 e 34 anni, sarebbero stati riconosciuti grazie alla carta d’identità ritrovata dalla polizia nella Citroen C3 abbandonata durante la fuga vicino alla porte de Pantin, a Parigi.
Il giovane complice, Amid, 18 anni, sarebbe stato alla guida delle diverse auto durante l’operazione e sarebbe un “senza fissa dimora”.
Almeno i due fratelli sarebbero volti noti alle forze dell’ordine: il 25 gennaio 2005, infatti, Cherif era stato arrestato prima di decollare per Damasco. Orfani dei genitori, Said e Cherif hanno vissuto per anni da “musulmani occasionali” (come si è definito in passato il più grande), bevendo e fumando senza troppo riguardo per le prescrizioni coraniche. L’intervento americano in Iraq e le immagini di Abu Ghraib li avrebbero però particolarmente colpiti.