Roma, 18 lug – Ancora un afroamericano che gioca a tiro a segno contro i poliziotti, ancora terrore in nome del “black power”. Stavolta è successo a Baton Rouge, in Louisiana: la sparatoria è avvenuta intorno alle 9 del mattino, nei pressi di una stazione di servizio lungo la Airline Highway, all’altezza della Old Hammond Highway. Tre poliziotti sono morti. L’aggressore è stato identificato come Gavin Long, 29enne afroamericano di Kansas City, un ex marine. L’uomo era affiliato a un gruppo antigovernativo chiamato, secondo il Wall Street Journal, “New Freedom Group”, mentre per la Nbc la formazione si chiamerebbe “Sovereign Citizen”. Sulla sua pagina Facebook aveva postato diversi commenti indignati sul trattamento degli afroamericani. E in un video pubblicato su YouTube il 10 luglio, paragonava l’oppressione dei neri agli sforzi degli americani rivoluzionari.
La polizia sarebbe stata attirata in un’imboscata: gli agenti sono arrivati sul luogo rispondendo a una richiesta di intervento per una sparatoria già in corso. Ma, una volta arrivati, si sono trovati al centro di un tiro al bersaglio. Long potrebbe essere un emulo di Micah Johnson, il 25enne riservista afroamericano autore della strage di agenti a Dallas, lo scorso 7 luglio.
Del resto nelle scorse settimane proprio a Baton Rouge era stato ucciso il 37enne Alton Sterling, un ambulante afroamericano freddato dalla polizia quando era ormai spalle a terra e con due poliziotti addosso. Ripresa con il cellulare, la sua esecuzione aveva fatto molto scalpore, scatenando vive proteste nella comunità nera. Proteste da cui sono sorti i nuovi “giustizieri” del black power, gli apostoli di un razzismo armato al contrario che non suscita sdegno e non genera editoriali indignati.
Giuliano Lebelli