Home » Usa, altra sparatoria tragica a Washington: muore un ragazzo di 15 anni

Usa, altra sparatoria tragica a Washington: muore un ragazzo di 15 anni

by Alberto Celletti
1 commento
sparatoria Washington

Roma, 20 giu –  È a Washington Dc l’ultima puntata della tragica serie “sparatorie negli Usa”, come riportato anche da Tgcom24. Un ennesimo fatto di sangue che segue quelli, numerosissimi ormai e perfino difficili da conteggiare, avvenuti solo nell’ultimo mese oltreoceano.

Sparatoria di Washington, muore quindicenne, ferito un agente

Nella sparatoria di Washington Dc muore un ragazzo di 15 anni. Ma il bilancio dei feriti è ancora provvisorio. La tragedia avviene in un’area della città considerata il centro “afroamericano”, oltre che pieno di negozi e ristoranti. È il giorno della manifestazione annuale Moechella, ovvero una specie di concerto e occasione di attivismo. C’erano già stati scontri e risse nel corso della serata, prima che partissero le pallottole. Così tanto caos che le autorità stavano cercando di porre fine all’evento. Per ora sulla scena è stata recuperata solo una pistola, ma non l’arma che si ritiene abbia sparato sul giovane ucciso.

La polizia: ora è caccia ai responsabili

FoxNews riporta le dichiarazioni del capo del dipartimento di polizia metropolitana Robert J. Contee, che ha comunicato la morte del  ragazzo quindicenne, dichiarato morto sul posto, e e del ferimento dei tre adulti, incluso un ufficiale. L’uomo in divisa dovrebbe cavarsela, in quanto colpito in una “un’estremità inferiore” non vitale del corpo. Contee ha si è poi dichiarato certo di trovare i “responsabili”, e si è concentrato sul caos della serata: “Quando si hanno grandi assembramenti in un’area densa, basta una sola persona con un’arma da fuoco per rendere questo un ambiente pericoloso”. Infine ha confermato di non avere alcuna traccia sull’arma del delitto ma di aver recuperato diverse pistole illegali sulla scena.

Alberto Celletti

You may also like

1 commento

valter 20 Giugno 2022 - 1:49

Quindi molto probabilmente il o, i respondabili avevano armi illegali e illegalmente detenute, anche questa volta il caso specifico sembra riguardare il fenomeno della detenzione di armi illegali in mano a delinquenti. Sembra inoltre che tale fenomeno si riscontri con maggiore frequenza in quartieri considerati “etnici”. Il fatto in questione sembra infatti estremamente diverso da quanto è accaduto in alcuni istituti scolastici americani.
E’ infatti da tenere presente che le morti e i fatti che riguardano conflitti a fuoco e sparatorie negli Stati Uniti, sono per la maggior parte dei casi da attribuire alla delinquenza e a delinquenti loro sì armati e con armi illegali che quindi, reperirebbero anche in casi di imposizione di restrizioni per le armi legali, generalmente detenute da cittadini non con l’intezine di delinquere.
In Italia si registra ancora, e sempre in misura più distorta, la narrazione delle sparatorie americane con una rappresentazione che sempre indica direttamente o “subdolamente” ma chiaramente, la colpa nella diffusione delle armi, anche quando è altrettanto chiaro che non è così.
Sembra anzi è così, le notizie in Italia devono piacere al pubblico, ed essendo lo stesso pubblico ormai addomesticato a pensarla secondo i richiami del buonismo della pace multicolore e alla tolleranza anche in presenza di intolleranza opposta, la notizia è cosi miscelata all’opinione aderente a tale disegno.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati