Washington, 8 gen – Come si è appreso da diverse fonti ufficiali, il bilancio dell’assalto al Congresso è stato di quattro morti tra i sostenitori di Trump più un agente della polizia. Questi era Brian D. Sicknick, aveva 40 anni, prestava servizio al Campidoglio ed è rimasto gravemente ferito durante i tafferugli con i trumpiani. Rientrato in caserma, ha avuto un collasso e, una volta ricoverato, è spirato in ospedale ieri sera.
La veterana Ashli Babbit
A far scalpore è stata soprattutto la morte di Ashli Babbit: il video della sua uccisione ha fatto il giro del web. Residente a San Diego e veterana dell’aeronautica militare statunitense (presso cui aveva prestato servizio per 14 anni), la 35enne Babbit era un’accesa sostenitrice di Donald Trump. Si era recata a Washington per protestare contro l’elezione di Joe Biden a presidente degli Stati Uniti. Tuttavia, la donna non aveva intenzione di perpetrare violenze, e infatti era disarmata. Proprio per questo motivo, la sua uccisione a sangue freddo ha portato all’apertura di un’inchiesta.
Chi sono gli altri morti al Congresso
Meno nota era l’identità degli altri tre morti durante gli scontri al Congresso: tutti sostenitori di Trump. Ora i loro corpi sono stati identificati. Il primo è quello del 55enne Kevin Greeson: originario di Athens, in Alabama, era un grande appassionato di armi. Soffriva di pressione alta e ha avuto un infarto durante i disordini che si sono verificati davanti al Campidoglio. C’è poi Roseanne Boyland, 34enne di Kennesaw, in Georgia. Era la prima volta che partecipava a una manifestazione di trumpisti: stando alle ricostruzioni, potrebbe essere stata calpestata dalla folla negli attimi concitati dell’incursione. L’ultimo dei quattro morti pro Trump è Benjamin Phillips: 50enne residente a Schuylkill County, in Pennsylvania, era un programmatore di computer. Supporter sfegatato di Trump, aveva fondato Trumparoo, un sito internet per i fan del presidente. Durante l’assalto al Congresso, è rimasto vittima di un ictus.
Vittoria Fiore
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