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“Xi Jinping è un dittatore”: la sparata di Biden fa infuriare la Cina (e congela la trattativa in atto)

by Eugenio Palazzini
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biden xi jinping, dittatore

Roma, 21 giu – Colloqui costruttivi, tensioni allentate e basi poste per un nuovo grande patto tra Cina e Usa. Nelle ultime settimane, al netto di qualche dichiarazione infuocata, le relazioni sino-americane hanno fatto progressi evidenti. Arcobaleno in vista dopo una una lunga tempesta. Una mossa però non era stata calcolata dagli strateghi di Pechino e Washington, una mossa che potrebbe di nuovo mettere in seria crisi il proficuo cambio di passo diplomatico: l’ennesima sparata di Joe Biden. Proprio adesso, con la Casa Bianca impegnata a gestire una delicata trattativa con la Cina, il presidente statunitense ha pensato bene (si fa per dire, e ridere) di attaccare a gamba tesa Xi Jinping, definendo il suo omologo cinese un “dittatore”.

Biden definisce Xi Jinping un dittatore. Affossato il dialogo con la Cina?

Durante un discorso nel corso di un evento organizzato per la raccolta di fondi elettorali in California, Biden è tornato a parlare degli ormai celebri “palloni-spia” cinesi. E ha commentato così quegli episodi: “Il motivo per cui Xi Jinping si è molto arrabbiato quando ho abbattuto quel pallone con dentro due carri merci di equipaggiamento per spionaggio era che non sapeva che fosse lì”, ha dichiarato Biden, riferendosi a quanto accaduto a febbraio. “È una di quelle cose che suscita grande imbarazzo nei dittatori. Quando non sanno cosa è successo – ha poi detto il presidente Usa – Non sarebbe dovuto trovarsi dov’era. È andato fuori rotta”.

Una chiara provocazione fuori tempo massimo, o per meglio dire nel momento meno opportuno, che ha suscitato l’immediata reazione stizzita di Pechino. I giudizi di Joe Biden, che durante un appuntamento elettorale ha apostrofato il presidente Xi Jinping come un “dittatore”, sono “assurdi e irresponsabili”. E violano la “dignità politica della Cina”. E’ quanto affermato dal portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano. “La Cina esprime disappunto e forte opposizione“, ha precisato Mao.

Ora, è senz’altro probabile che l’inopportuna uscita di Biden non infici le trattative in corso tra Pechino e Washington, di certo però non le agevola. Potrebbe insomma frenare i progressi ottenuti e spalancare la porta a un imprevedibile – ad oggi – sgambetto cinese.

Eugenio Palazzini

 

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1 commento

Germano 21 Giugno 2023 - 2:38

Se non gli chiudono la bocca con il nastro adesivo a questo vecchio cocoinomano, tra i cinesi e i russi, questi dannati yankee finiranno per essere spazzati via dal pianeta Terra (speriamo).

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