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Zelensky allontana il cessate il fuoco: “Il mondo riconosca la Russia come stato terrorista”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 17 mar – “Il mondo deve riconoscere ufficialmente che la Russia è diventata uno stato terrorista“: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, di certo non favorendo così un accordo sul cessate il fuoco. Zelensky intervenendo al Congresso Usa ribadisce la sua richiesta di maggiori sanzioni contro Mosca, più armi per l’Ucraina e l’istituzione della no-fly zone. Il presidente ucraino inoltre ammette che i “negoziati sono abbastanza difficili“. Dal canto suo, il presidente Usa Joe Biden ha definito il presidente russo Vladimir Putin un “criminale di guerra. Intanto prosegue l’offensiva russa.

Zelensky: “Mondo riconosca Russia come stato terrorista”

Il presidente ucraino da un lato vuole che il mondo riconosca la Russia come stato terrorista e dall’altro ribadisce le condizioni per un cessate il fuoco. “Le mie priorità nei negoziati sono assolutamente chiare: fine della guerra, garanzie di sicurezza, sovranità, ripristino dell’integrità territoriale, garanzie reali per il nostro Paese, protezione reale per il nostro Paese“. Per aggiungere poi che “i negoziati tra l’Ucraina e la Russia sono abbastanza difficili”. Il presidente ucraino ha sottolineato che “qualsiasi guerra potrebbe essere finita al tavolo dei negoziati”. Ma non questa, giunta al 22esimo giorno.

Lo stallo dei negoziati

Lo stallo sui negoziati è evidente. Ieri è circolata una bozza di 15 punti di richieste della Russia, respinte da Kiev, e il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha confermato l’impasse. “Devo essere chiaro, entrambe le delegazioni, quella russa e quella ucraina, sono lontane dal raggiungere un accordo sulla situazione attuale”. “Ci sono una serie di fattori – ha spiegato alla Cnn – che fanno la differenza nella posizione russa nei colloqui. Il primo è la feroce resistenza dell’esercito e del popolo ucraini sul campo, la seconda sono le sanzioni imposte alla Russia, che fanno crollare e soffrire l’economia russa. Fattori che hanno costretto la Russia a cambiare leggermente posizione”.

Mosca accusa l’Occidente e gli Usa, “le cui bombe hanno ucciso centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo”

Dal canto suo, Mosca torna ad accusare l’Occidente. Dopo il discorso del presidente Putin di ieri, a parlare oggi è Dmitry Medvedev, numero due del Consiglio di sicurezza russo. Le sue parole sono altrettanto dure: “L’Occidente – ha detto – ha agito in modo disgustoso, criminale e immorale” nei confronti della Russia. Il Cremlino poi definisce inaccettabile e imperdonabile l’accusa di Biden. Il presidente degli Stati Uniti ha detto di considerare Putin un “criminale di guerra”. Durissima la replica di Mosca: “Riteniamo inaccettabile e imperdonabile tale retorica del capo di Stato Usa, le cui bombe hanno ucciso centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo”. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti.

A Kherson, in mano ai russi, nasce il “Comitato di salvezza per la pace e l’ordine”

Intanto proseguono i bombardamenti sulle città ucraine. Ma a Kherson, controllata dai russi, nasce il “Comitato di salvezza per la pace e l’ordine”. E’ l’organo costituito nel centro dell’Ucraina meridionale di quasi 300mila abitanti per governare la città in questa fase di guerra. Ne fanno parte politici e personaggi locali filorussi. La notizia è stata riportata da media locali. A creare il comitato sono stati i rappresentanti dell’esercito russo, che ha preso il controllo della città a inizio marzo.

Human Rights Watch sul bombardamento del teatro di Mariupol: “Non sappiamo se i civili avevano lasciato la struttura prima dell’attacco”

In merito al bombardamento russo del Teatro drammatico di Mariupol, usato a quanto pare come rifugio per i civili, soprattutto bambini, interviene Human Rights Watch. “Finché non ne sapremo di più, non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell’area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili”. Lo ha dichiarato Belkis Wille, referente dell’Ong. “Ci sono serie preoccupazioni – ha aggiunto – su quale fosse l’obiettivo in una città sotto assedio da giorni e in cui telecomunicazioni, elettricità, acqua e riscaldamento sono stati quasi completamente interrotti”. Human Rights Watch precisa di “non essere stato in grado di contattare telefonicamente nessuno a Mariupol il 16 marzo per determinare se i civili avessero lasciato il teatro immediatamente prima dell’attacco”.

Mosca accusa il battaglione Azov

Nelle immagini satellitari si vedono due scritte “bambini” in caratteri cirillici davanti e dietro la struttura. I russi da parte loro negano responsabilità nel bombardamento e anzi accusano il battaglione Azov, come riporta l’agenzia russa Tass. Prosegue intanto l’evacuazione dei civili da Mariupol, come riporta sempre la Tass. Oltre 300 rifugiati hanno raggiunto in autobus la regione russa di Rostov, come confermato anche dalla Bbc.

Adolfo Spezzaferro

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4 comments

"Niente no-fly zone Nato o è guerra con Mosca": Stoltenberg ribadisce il no a Zelensky 17 Marzo 2022 - 10:23

[…] Zelensky allontana il cessate il fuoco: “Il mondo riconosca la Russia… […]

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fabio crociato 17 Marzo 2022 - 11:22

Facile gettare benzina sul fuoco, fare gli “eroi”, protetti dalla famiglia Biden rappresentante di potenti, ampi interessi e credo internazionalisti… oltretutto con già tutti i propri beni all’ estero (basta poter e saper scappare al momento giusto). Comunque si muova non riuscirà a cancellare, oltre a falsificare, tutto quello che è accaduto sulle terre ucraine prima della guerra di ritorsione e riequilibrio storico forzato.

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Teatro bombardato a Mariupol: "Civili vivi, stanno uscendo da bunker" 17 Marzo 2022 - 11:54

[…] Zelensky allontana il cessate il fuoco: “Il mondo riconosca la Russia… […]

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Stoltenberg gela ancora Zelensky: “Niente no-fly zone della Nato, o sarà guerra con la Russia” - Rassegne Italia 17 Marzo 2022 - 2:19

[…] canto suo Zelensky, dopo aver parlato al Congresso Usa, chiedendo che il mondo riconosca che la Russia è uno stato terrorista, oggi si è rivolto in collegamento al Bundestag tedesco. “Si alza un muro sempre più forte fra […]

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