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“La smettano di dire putt***te su Salvini”. La bordata di Cacciari al governo (Video)

by Vittoria Fiore
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Massimo Cacciari

Roma, 7 ott – Si parla di coronavirus nell’ultima puntata di Otto e mezzo. E Lilli Gruber, ovviamente, ha già dato un indirizzo ben preciso alla trasmissione: Trump è stato un incosciente, mentre l’Italia (leggi: governo giallofucsia) si sarebbe comportata con giudizio e prudenza. Fa quasi tenerezza, la Gruber, nel suo ruolo di megafono del potere. Ma a romperle le uova nel paniere c’è Massimo Cacciari. Il filosofo infatti, pur sparando a zero contro Trump, non è così sicuro che la maggioranza Pd-M5S abbia agito nel migliore dei modi. E non ha certo peli sulla lingua quando lo dice.

«Ok la mascherina, ma non è la soluzione»

Il discorso, in effetti, vira presto sulla mascherina. Mentre la Gruber la esalta senza se e senza ma, Cacciari fa un discorso un attimo più complesso. Bisogna metterla, su questo non si discute, dice il filosofo. Però non basta, anzi non può bastare. Anche perché, fa notare, «quando vai al ristorante e ti siedi, te la devi togliere, e non è che il virus ti attacca solo ad una determinata altezza». Insomma, Cacciari cerca in tutti i modi di spostare la discussione sulle misure concrete prese dal governo per combattere il Covid-19. E lì l’imbarazzo in studio aumenta. Soprattutto perché il filosofo non è affatto d’accordo con il prolungamento dello stato d’emergenza: «Stiamo per caso scherzando? È possibile che serva uno stato di emergenza dal punto di vista politico ed istituzionale per dire ai cittadini di indossare la mascherina?», sbotta Cacciari con sarcasmo.

Guarda anche: Bersani: «Coronavirus? Con destra al governo non sarebbero bastati i cimiteri» (Video)

L’attacco di Cacciari al governo

Ma non è finita qui, perché il filosofo lancia poi una vera e propria bordata al governo Conte e alla maggioranza giallofucsia: «Quelli del governo la smettano con le putt***te che ho sentito dire, che se ci fosse stato Salvini al governo, ci sarebbe stata un’ecatombe». Il riferimento di Cacciari è in particolare a Nicola Zingaretti, che qualche giorno fa ha dichiarato in tutta serietà: «Se avesse vinto il nazionalismo leghista di Salvini durante il tempo del Covid, oggi l’Italia sarebbe un Paese morto», erano state le parole del segretario del Pd. Parole che, ovviamente, si commentano da sole. E Cacciari lo ha fatto notare forte e chiaro nello studio ovattato della sempre ubbidiente Lilli Gruber.

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Vittoria Fiore

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