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Consultazioni sulle riforme, è il turno di Cinque Stelle e Terzo Polo. Il presidenzialismo sembra già più lontano

by Michele Iozzino
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Roma, 9 mag – Sono cominciate le consultazioni tra maggioranza e opposizioni in merito alle riforme costituzionali, in particolar modo sull’ipotesi presidenzialismo. Ad ora, è stato il turno di Cinque Stelle e Terzo Polo.

Al via le consultazioni sulle riforme

Per il governo il punto centrale delle riforme è quello di garantire una maggiore stabilità al nostro Paese. Così si è espresso il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “L’instabilità non consente di avere una visione di lungo periodo, che è fondamentale per una strategia, soprattutto nel mondo globalizzato, ed è fondamentale per concentrare risorse sugli investimenti utili a quella strategia, cosa che una politica che ha poco tempo non può fare”. E ha ribadito l’urgenza di una riforma in tal senso: “Questa è la ragione per la quale dobbiamo mettere le mani alle riforme istituzionali, lo dico anche rispetto a quanti dicono che questa non è una priorità: credo che invece questa sia la più potente riforma economica che possiamo realizzare”. Gli incontri si sono tenuti nella biblioteca della Presidenza di Montecitorio a partire dalla tarda mattinata di oggi fino alla sera. Per la maggioranza sono presenti la stessa Giorgia Meloni, i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro per le Riforme Elisabetta Casellati, quello per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini.

Conte (M5S): “Commissione parlamentare, ma niente elezione diretta del presidente o del premiere”

Ad aprire le danza è stato il Movimento 5 Stelle, con una delegazione formata dall’ex premier Giuseppe Conte, insieme ai capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri. Conte ha auspicato l’istituzione di un’apposita commissione parlamentare per garantire il giusto confronto fra le parti: Siamo disponibili per quanto riguarda il metodo al dialogo in una commissione parlamentare costituita ad hoc, raccomandiamo questo percorso”; e ammonendo il governo “a mantenere una interlocuzione perché a colpi di maggioranza una ambizione di ridefinire in modo rivoluzionario l’assetto costituzionale non è assolutamente raccomandabile”. Se da una parte il leader dei Cinque Stelle ha affermato di condividere “una diagnosi su alcune criticità, riconosciamo queste criticità a partire dal problema dell’instabilità degli esecutivi, è un problema che dovremo risolvere come quella garantire al parlamento”, dall’altra ha espresso contrarietà per le soluzioni e in particolar modo per la possibilità di eleggere direttamente il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio. Conte ha, inoltre, consegnato alla Meloni “11 proposte specifiche, volte ad evitare cambi di casacca, a promuovere anche una maggiore partecipazione dei cittadini grazie al rafforzamento degli istituti referendari propositivi”.

Unterberger (Autonomie): “Abbiamo bisogno di una figura come quella di Mattarella”

Dopo Conte è stato il turno delle Autonomie, con la senatrice Juliane Unterberger che al termine dell’incontro ha dichiarato: “Condividiamo in pieno l’obiettivo di dare più stabilità al sistema politico, siamo convinti che si debba trovare una soluzione, se questo debba avvenire con il premierato e la sfiducia costruttiva andrà verificato, si può discutere”. Ma sul presidenzialismo si è tirata indietro: “Noi siamo invece scettici sul presidenzialismo, il capo dello Stato non si deve toccare, abbiamo bisogno di una figura come quella di Mattarella”.

Terzo Polo: “Modello sindaco d’Italia e superamento del bicameralismo”

Successivamente a presentarsi alle consultazione è stato il gruppo di Azione-Italia Viva, composto da Carlo Calenda, Maria Elena Boschi, e i capigruppo di Camera e Senato Matteo Ricchetti e Rafaella Paita. Calenda e Boschi hanno poi parlato separatamente alla stampa, esprimendo entrambi la propria posizione favorevole al premierato sul modello del sindaco d’Italia senza però voler mettere in discussione la figura del presidente della Repubblica, rifiutando quindi la possibilità di un presidenzialismo. Così il leader di Azione: “Abbiamo definito il perimetro d’intervento: per noi c’è una linea rossa assoluta che è la figura di garanzia di unità nazionale del presidente della Repubblica, l’unica istituzione che garantisce l’unità, toccarla sarebbe un errore grave. Siamo favorevoli all’indicazione del presidente del Consiglio sul modello del sindaco d’Italia”. L’ex ministro Boschi ha anche parlato della necessità di un superamento del bicameralismo e ha lanciato qualche stoccata all’attuale presidente del Consiglio, rievocando il fallimentare tentativo di riforme costituzionali portate avanti da Renzi: “Noi ora che siamo all’opposizione non faremo alla Meloni, che è al governo, quello che lei da leader di Fdi ha fatto nel 2016 a noi”. E ha aggiunto: “Non c’è una posizione pregiudiziale, ma di ascolto e di dialogo per il bene del Paese”. Mentre si attende l’incontro con la delegazione del Partito Democratico emergono già i primi ostacoli e le prime difficoltà sul cammino del governo, soprattutto per quanto riguardo un possibile riforma dell’assetto istituzionale in un senso presidenzialista.

Michele Iozzino

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jenablindata 9 Maggio 2023 - 11:05

ma che lontano e lontano:
abbiamo messo su la meloni proprio perchè vogliamo delle riforme SERIE,
non pannicelli caldi:
vogliamo decidere NOI chi ci governa.
quindi

SI’ all’elezione diretta,SIA del premier che del PDR.

SI ad una legge elettorale UNINOMINALE maggioritaria o proporzionale,
ENTRAMBI con premio di maggioranza forte,ed inserita in costituzione…e infine,
SI al vincolo di mandato:

fine dei giochi partitici,fine dei trombati ripescati,fine dei collegi sicuri:
quando un candidato prende più voti va su,differentemente…
NO,e va a coltivar le zucche.

e NON dimenticatevi di istituire il referendum abrogativo e propositivo:
entrambi su TUTTE LE MATERIE (comprese quelle fino ad ora vietate,tipo fisco,giustizia e trattati internazionali)
con firme per la presentazione portate a due milioni…
accorpati obbligatoriamente alle elezioni più vicine,
e SENZA quorum.

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Riforme, neanche il premierato va bene: la sinistra dice "no" a tutto 10 Maggio 2023 - 8:34

[…] Consultazioni sulle riforme, è il turno di Cinque Stelle e Terzo… […]

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