Roma, 4 mar – Non è solo Giuseppe Conte il grande sconfitto della crisi di governo che ha spalancato le porte a Mario Draghi. Così come non è il M5S l’unico partito che ne è uscito nettamente ridimensionato. Come avevamo spiegato tempo addietro, chi ci ha rimesso di più è probabilmente il Partito democratico. Così la pensa anche Massimo Cacciari, che ha visto nella caduta del Conte bis un Pd smarrito, impacciato e impotente: «La crisi ha dimostrato che il Partito democratico non sa che pesci prendere», ha infatti dichiarato il filosofo all’Adnkronos.

Cacciari demolisce il Pd

Il capro espiatorio di questa situazione è diventato, ovviamente, Nicola Zingaretti. Negli ultimi mesi, del resto, il segretario è andato in totale confusione, prima arroccandosi in una difesa disperata di Conte, e poi non riuscendo a gestire con padronanza le trattative per il nuovo governo. E non è un caso che le correnti interne a lui ostili stiano richiedendo a gran voce un congresso di partito. Che, naturalmente, Zingaretti vorrebbe rimandare il più avanti possibile. A questo proposito, Cacciari specifica che non è questione di «quando», ma di «come» si farà questo congresso: «Non è tanto il problema del giorno, ma di ciò che si vorrà proporre e mi sembra che al momento il Pd non abbia le idee chiare».

Salvate il soldato Zinga

Insomma, Cacciari non vede un futuro roseo per il Pd e, in generale, per la sinistra italiana. I sondaggi, d’altra parte, non lasciano ben sperare. Con Conte capo politico del M5S, infatti, i dem rischiano di perdere una grossa fetta di voti a favore proprio dei pentastellati. Questo vuol dire che i rapporti di forza all’interno dell’asse Pd-M5S sarebbero completamente ribaltati, mandando a monte quella che era la grande strategia di Zingaretti: inglobare a poco a poco i grillini nel Partito democratico per creare un unico soggetto politico di centrosinistra a vocazione maggioritaria. Pie illusioni più che vera strategia. Ma in questo ha ragione Cacciari: il Pd non sa davvero che pesci che pigliare.

Elena Sempione

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4 Commenti

  1. Compagni del PD, salvate il soldato Zinga, incollatelo a quella poltrona; è la principale fonte di voti per la Meloni …. Non traditelo mai; è dolce, simpatico, istruito, ottimo politico. Dopo le le elezioni del 2023 fate quello che volete.

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