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Matteo l'Eretico: Salvini sempre più lontano dalle destre bigotte

by Adriano Scianca
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Il-Papa-Perdono-per-chi-respinge-i-migranti.-Salvini-polemizzaRoma, 10 ago – Chiamatelo ā€œMatteo l’Ereticoā€. I rapporti fra Salvini e le gerarchie ecclesiastiche non sono mai stati tanto tesi. Pomo della discordia, neanche a dirlo, l’immigrazione, che il Vaticano benedice con le solite motivazioni umanitarie e che invece il leader del Carroccio mette al centro del suo mirino politico.
L’ultima querelle, durissima, ĆØ stata con il direttore del quotidiano cattolico Avvenire, Marco Tarquinio, che ha usato toni davvero aspriĀ contro il segretario federale della Lega: ā€œChi, in Italia come in qualunque altra parte d’Europa e del mondo, capovolge addirittura la disperazione di questi perseguitati in atto di ‘invasione’ ĆØ, e la storia lo marchierĆ  inesorabilmente cosƬ, di fatto un complice attivo di dittatori, sfruttatori, trafficanti e tagliagoleā€.
Tarquinio si dichiara stanco ā€œdi questi politici che magari, come ieri Matteo Salvini, sembrano aver imparato un po’ di formali buone maniere, ma continuano a chiamare sprezzantemente ‘clandestini’ altri essere umani, insistono a spacciare le favole false, feroci e tristi dei migranti trattati da ‘signori’ a scapito dei poveri di casa nostra e non si vergognano di presentarli, a giorni alterni, come sfaccendati assoluti o come pericolosi rubalavoro. Siedono in Parlamento, hanno diritto di parola e di voto in Europa, governano: si decidano a fare ciò che ĆØ giusto e la smettano di parlare a vuotoā€.
Il tono, imperativo e sprezzante, ĆØ lo stesso degli eurocrati che commissariano gli stati nazionali: esistono autoritĆ  non elette che trattano i politici da camerieri. In alcuni casi sono autoritĆ  economiche, in altri autoritĆ  ā€œmoraliā€. La risposta di Salvini, al solito su Facebook, non si ĆØ fatta attendere: ā€œIl signor Tarquinio, direttore del giornale dei vescovi Avvenire, ha attaccato me e la Lega scrivendo che ‘chi parla di invasione… ĆØ complice di dittatori, sfruttatori, trafficanti e tagliagole’. Il signor Tarquinio, che forse vive su Marte, non usa autobus e treni e non ha problemi di lavoro, si deve vergognare! P.s. Di rischio INVASIONE parlava anni fa Monsignor Maggiolini. Ma ‘Tarquinio il Clandestino’ non se lo ricorda…ā€.
Ma il leader leghista non si spaventa neanche quando deve affrontare pezzi più grossi del cattolicesimo. Compreso… il più grosso. Quando qualche giorno fa Bergoglio ha parlato dei respingimenti come di ā€œatti di guerraā€ (in realtĆ  era una semplificazione giornalistica, il discorso ufficiale era più complesso, ma comunque nessuna smentita ĆØ venuta dal Vaticano), Salvini ha replicato: ā€œCon tutto il dovuto rispetto per Papa Francesco, respingere i clandestini non ĆØ un crimine ma, anzi, un dovere di qualunque buon amministratore, cattolico o noā€.
Ma ĆØ solo l’ultima di una serie di polemiche che vanno avanti da un po’. Il 14 luglio scorso, intervistato da Rtl 102.5, Salvini ha detto di aver provato ā€œfastidioā€ vedendo il Papa accettare da Evo Morales il crocifisso a forma di falce e martello.
Il 17 giugno, dopo che il pontefice aveva detto di ā€œchiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di essere custoditaā€, il leader leghista ha replicato: ā€œQuanti rifugiati ci sono in Vaticano?ā€.
Il 6 giugno del 2014, invece, era arrivata un’altra stilettata via Facebook: ā€œPapa Francesco si lamenta perchĆ©, quando lui prendeva l’autobus a Roma e salivano degli zingari, gli autisti dicevano ai passeggeri ‘Attenti al portafoglio’. ChissĆ  come mai… Caro Pontefice, con tutto il rispetto che ti ĆØ dovuto, io comunque dico… buon lavoro agli autisti!ā€.
Insomma, quella di Salvini sembra una precisa strategia. Non anticristiana – la polemica contro il crocifisso ā€œrevisionistaā€ voleva appunto ricordare i cristiani uccisi per mano comunista – ma sicuramente condita con un pizzico di anticlericalismo.
Una linea politica che gode di ampi consensi nella societĆ  italiana e che inoltre lascia la Lega salviniana libera di affrontare i nodi dell’attualitĆ  senza camicie di forza confessionali. Insomma, una scelta laica e in qualche modo strapaesana, che manda in pensione il vecchio leghismo integralista alla Pivetti e va nella direzione esattamente opposta rispetto a certa destra nostrana che, pur venendo da una tradizioneĀ politica non bigotta, si ĆØ ultimamente convertita alle ragioni dello ā€œscontro di civiltĆ ā€ per meri calcoli elettorali. I fronti, ormai, si vanno delineando con sempre più chiarezza…
Adriano Scianca

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