Roma, 8 gen – L’asticella è stata spostata più in alto dal governo, il quale, con un Consiglio dei ministri infuocato dal quale è uscita una unanimità tirata per la giacca, ha partorito l’obbligo di vaccinazione per chiunque abbia più di cinquant’anni. Il tutto condito da ministri, che un tempo facevano parte del mondo libertario, intenti a glorificarsi per questo immane successo e per aver riportato l’Italia sul podio dei paesi con le restrizioni maggiori. Finché tutto ciò esce dalla bocca di Speranza, un giovane comunista con la bava alla bocca, è un conto, ma quando Renato Brunetta ne diventa la copia allora significa che la deriva è davvero iniziata.

Obbligo di vaccinazione over 50 e uguaglianza dei cittadini davanti alla legge

Un obbligo simile cozza palesemente con l’uguaglianza formale di tutti i cittadini di fronte alla legge. Difatti avrebbe più senso un obbligo generalizzato rispetto a quanto partorito dal governo. L’arbitrarietà, altro concetto importante di cui dobbiamo tener conto, è insita difatti proprio nella decisione di estromettere dall’obbligo chi ha 49 anni e di inserirvi per chi ne ha 50, ovvero solo uno di più. Non vi sono basi scientifiche a supporto di ciò, e dunque si tratta di una decisione arbitraria dal carattere meramente politico ed ideologico e certamente non scientifico. Un domani il limite dei cinquant’anni, nel caso in cui non si abbassassero i contagi e i ricoveri, potrà quindi essere abbassato a piacimento di un paio di anni o di altri cinque o di altri dieci, trasformando un istituto giuridico di enorme portata, quale è l’obbligatorietà di trattamento sanitario, in un’altalena con la quale il governo si diverte a farci penzolare qui e là.

A proposito di trattamento sanitario obbligatorio, esso è previsto quando il suo utilizzo comporta la salvaguardia della salute altrui, ovvero di una moltitudine variegata di soggetti. Apprendiamo però che la vaccinazione, per quanto fondamentale nella lotta alla pandemia, non arresta i contagi e non impedisce totalmente che i vaccinati siano esenti da infezione e da ricovero. La vaccinazione, ormai possiamo dirlo, serve per ogni singolo individuo e fa sì che quest’ultimo rischi di buscarsi un mero influenza stagionale. Non vi è quindi prevenzione per l’intera collettività, ed anzi i concetti di interesse collettivo e bene sociale sono stati come sempre utilizzati a sproposito e col fine preciso di ledere enormemente le libertà individuali. Difatti questi termini non hanno un significato oggettivo e inattaccabile, bensì possono essere modellati sulla base delle esigenze temporanee in modo da giustificare gli attacchi più violenti alle libertà di tutti noi.

E Draghi tace

Mario Draghi, in tutto questo gran pazziare di ministri e politici inferociti che con fare stralunato imperversano in ogni dove, non ha dato segni di vita. Alcuni commentatori ironizzato pronosticando un suo intervento al programma Chi l’ha visto. Altri, come noi, si domandano cosa significhi partorire un provvedimento di questa portata senza spiegarne le motivazioni che ne costituiscono la base scientifica e razionale. Oltretutto, affidando alle telecamere un ministro Brunetta che definisce “grande successo” quanto deciso un Cdm e il ruolo di capofila che l’Italia copre in fatto di misure repressive. Qualcuno deve spiegargli che governare un paese con un pugno di ferro di tal fatta è troppo semplice e banale, difatti perfino persone come loro vi riescono.

Sarebbe invece più opportuno mettere ogni giorni sui piatti della bilancia la necessità di fronteggiare la pandemia ma anche il bisogno di mantenere inviolato un nocciolo di libertà individuali che fino all’altro giorno tutti definivano intoccabili. La sparata da regnante che dispone delle vite dei suoi cittadini come gli pare e piace è roba degna dell’ultimo idiota, mentre un politico serio, ossia capace, dovrebbe ponderare sempre le sue decisioni, misurandone gli eventuali effetti collaterali. Se è il governo a decidere cosa sia emergenza e quanto le misure emergenziali possano durare, che almeno qualcuno ci venga a spiegare la ratio che sta dietro ogni singola decisione. Altrimenti la sensazione generale sarà, come sta avvenendo, di non disporre più delle nostre libertà e delle nostre vite.

Lorenzo Zuppini

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8 Commenti

  1. Ho 51 anni non sono vaccinato perché ho una patologia, molto più seria, che non ha letteratura scientifica circa l’inoculazione di questi pseudo-vaccini. Domani parlerò col mio medico per vedere se posso ottenere un’esenzione, altrimenti sono nella posizione di dovermi vaccinare ” forzatamente.” L’unica cosa che non mi è ancora chiara è, nel caso mi dovessi vaccinare, se debba anche firmare, anche, un consenso informato. Mi chiedo: se questo governo di farabutti e incompetenti mi obbliga ad inocularmi un siero sperimentale deve, oppure no, garantirmi in caso di reazioni avverse? Questo è un punto nodale fondamentale, mi piacerebbe che qualcuno potesse rispondermi, perché in rete non ho trovato delucidazioni al riguardo. Comunque, la costituzione è carta straccia da almeno 2 anni, periodo nel quale siamo entrati in dittatura che, è bene ricordarlo, ha l’esclusivo e incondizionato sostegno di tutte le forze di sinistra, quindi, alla fine questi gaglioffi hanno conseguito il potere senza vincere una singola elezione!

  2. I decreti legge fatti negli ultimi 2 anni da conte e da draghi sono un continuo aggiornemento della legge Scelba

  3. Definire Speranza comunista mi sembra piuttosto offensivo nei confronti di Marx ed Engels e della storia del pensiero in genere, per il resto ottimo articolo

  4. Egregio Jason17, l’ obbligo di firmare il consenso informativo pare decadere automaticamente ed è qui il punto per lorsignori davvero critico. Dovranno inventarsi un nuovo modulo con eventuale medaglia?!
    Robe da chiodi, in bocca al lupo con il medico… legale.

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