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Renzi si (ri)sveglia ora: “Dopo il referendum dovevo lasciare la politica”

by Alessandro Della Guglia
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Renzi

Roma, 25 giu – Renzi ammette: “Dovevo lasciare la politica…”, ma sono ancora qua. Dopo la batosta al referendum costituzionale “dovevo andarmene, dal punto di vista personale ho fatto malissimo a rimanere in politica, avevo già la valigia pronta per gli Stati Uniti”. Così Matteo Renzi ha risposto a una domanda sul referendum da lui promosso nel 2016 a Belve, in una puntata della trasmissione che andrà in onda stasera su Rai 2. Anche l’ex premier ogni tanto scopre l’acqua calda. E adesso si accorge che non se lo fila (quasi) più nessuno.

Renzi: “Dovevo lasciare la politica”. Ma non l’aveva promesso?

Rassicuriamo gli increduli lettori: parliamo dello stesso Renzi che del tutto candidamente nel gennaio 2016 assicurò che se avesse perso il referendum avrebbe mollato la politica. “Se perdo il referendum sulla riforma costituzionale smetto di far politica. Non è un plebiscito su di me, ma finalmente c’è la responsabilità di chi fa politica dopo che per anni c’è stato il pantano”, disse l’allora prima ministro a Repubblica Tv. Peccato che non mantenne la promessa, come spesso accadutogli. Tutti avranno in mente pure l’ormai leggendario “Enrico stai sereno”, seguito dal più recente – ma allora implicito – “Giuseppe stai sereno”. Non a caso nella puntata di questa sera, stando a quanto rivelato dall’Adnkronos, Renzi parlerà pure dell’avvicendamento al governo con Enrico Letta. Correva l’anno 2014.

“Enrico stai sereno”, il ritorno

Non avevo nessun tipo di rivalsa verso Letta. Ho pensato che stesse facendo una figuraccia, ho pensato che di fronte alle Istituzioni non si scherza. Lì, in quel momento, Enrico sta facendo una cosa che non si fa. Sta puntando a dire: guardate, sono la vittima, anziché rispettare le Istituzioni. Credo che abbia fatto un errore lui“, dichiara Renzi. “Mi ha fatto effetto vedere le stesse persone che ti lusingavano, per non dire altre parole, che il giorno dopo ti ignorano”, dice poi l’ex premier. Ad esempio chi? Renzi non fa nomi. “Anche perché farei un elenco che parte ora e finisce domani. Le dico un nome che mi costa fatica e mi dispiace molto, legato a quando abbiamo messo Draghi al posto di Conte”, afferma il leader di Italia Viva. “Mi ha molto colpito come Graziano Delrio ha fatto un appello ai nostri, agli ex, dicendo ‘lasciate Matteo venite con noi’. Quella è stata una cosa che da Graziano non mi aspettavo. Gliel’ho detto in faccia, gli ho detto che umanamente la ferita ha lasciato una cicatrice grande. Perché me lo aspettavo da tanti, da lui no. Non pensavo che Graziano potesse diventare un membro del Politburo in quel modo”.

Alessandro Della Guglia

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