Roma, 23 apr – “E’ il momento di ripensare regole e appartenenza all’Unione europea“. A poche ore dal Consiglio europeo sugli aiuti economici per fronteggiare l’emergenza coronavirus, Matteo Salvini rimette in discussione l’eventuale uscita dell’Italia dalla Ue. Con queste regole – dice convinto il leader della Lega – gli italiani finanziano con un mucchio di soldi quell’Unione che poi ci costringe a elemosinarli quando ci servono. E così non si può più andare avanti. In merito al vertice Ue di oggi, intervenuto ai microfoni di Radio Crc, Salvini ricorda che “l’Italia è un contribuente netto dell’Europa, ha versato 140 miliardi per iscriversi a questo club“. Il problema è che “in Europa ci sono Paesi che prendono e Paesi che danno: se noi diamo – fa presente il leader della Lega – credo che sia buon senso, quando abbiamo bisogno, ricevere senza dover andare con il cappello in mano a Berlino, Bruxelles, Francoforte o Parigi”.
“Ci sono due Europe: quella dei diritti della Germania e dei popoli del Nord e quella dei doveri”
“Dal 1980 a oggi sono 140 i miliardi pagati dagli italiani in più all’Europa rispetto a quelli che tornano indietro. Se ho pagato 140 miliardi per iscrivermi a questo club e, quando ho bisogno, gli altri soci mi dicono che per te c’è poco e nulla, allora bisogna ripensare le regole di questa associazione e anche l’appartenenza a questa associazione”, dice Salvini, rispolverando l’euroscetticismo d’altri tempi. Anche se poi spesso, sul fronte Ue, è ritornato sui propri passi. “Esistono almeno due Europe, quella fondata sui diritti, quella della Germania e dei popoli del Nord, e quella dei doveri e dei richiami, che in Italia stona perché noi siamo tra quelli che pagano di più. Se l’Italia fosse tra i Paesi che dall’Europa ricevono uno potrebbe dire ‘ti pago da 20 anni, non rompere le scatole e fai quello che ti dico’. Ma l’assurdo è che l’Italia è un cosiddetto contribuente netto: sono circa 5 i miliardi versati ogni anno dagli italiani in più rispetto a quelli che tornano indietro“.
Ma nella Lega non sono tutti euroscettici
Belle parole, quelle di Salvini. Anche se di recente il leader del Carroccio ci ha abituato a toni fin troppo bassi, considerata la gravità della situazione (il premier Conte oggi dirà sì al Mes al Consiglio europeo). Infatti la Lega è contraria al ricorso al Fondo salva Stati (che di fatto ci farebbe piombare la Troika in casa con inevitabile commissariamento della nostra economia), eppure non prende le distanze da Forza Italia (favorevole al Mes), con cui governa (insieme a Fratelli d’Italia) Regioni e Comuni nella coalizione di centrodestra. Nella Lega poi ci sono almeno due correnti principali. E quella che fa capo a Giancarlo Giorgetti è tutt’altro euroscettica. Staremo a vedere.
Adolfo Spezzaferro