Roma, 28 feb – A “Scanzi” di equivoci ci teniamo a dire che quanto contenuto qui sotto è la verità, solo la verità, nient’altro che la verità. Per quanto imbarazzante possa essere, ma non per noi. “Il giornalista più potente dei social” (cit. la sua) l’insolente firma de Il Fatto Quotidiano, l’hater senza scrupoli colpisce ancora e lo fa, manco a dirlo, via social. Andrea Scanzi, in veste di profeta, alias Sibilla “toscana” sulla sua pagina Facebook, in un momento maximo di i(n)spirazione (è evidente, senza conseguente espirazione) si era lasciato andare a una profezia circa l’esito delle primarie del Partito Democratico che, casomai ci fosse ancora bisogno di ricordarlo, è poco più che una festa di famiglia (dopo ieri allargata anche agli imbucati) e non la vittoria delle elezioni politiche, delle regionali o delle amministrative.
Scanzi, il profeta
La sagace penna aretina in una diretta social aveva profetizzato nientemeno che l’elezione di Bonaccini così: “Secondo me non c’è nessuna suspense. Questo ve lo dico da anni, non da mesi, prima ancora che decidessero entrambi di candidarsi per le primarie, da quando è finito il governo Conte due: il prossimo segretario del Partito democratico sarà Stefano Bonaccini”.
Già questo basterebbe a testimoniare la supercazzola di Scanzi vestito – meglio mascherato – da profeta (senza patria) e con tanto di scappellamento a destra, visto che lui era già certo della candidatura di entrambi quando probabilmente Bonaccini non aveva ancora ufficializzato la corsa al Nazareno e l* neolett* segretari* Schlein nemmeno era in possesso della tessera del Pd.
Ma a Scanzi non basta. No, lui le cose le fa in grande – come quando parcheggiò il suo bolide di lusso diversamente green, come mammasinistra comanda, sul posto dei disabili, anzi su ben due posti riservati ai disabili – e sempre dal metaverso qualche giorno fa invitava di persona ad andare alle urne, invitava ad andarci numerosi perché la vittoria certa di Bonaccini non fosse una scusa per non andarci. Leggasi per non fare cassa.
“Vince Bonaccini, se sbaglio voto Meloni”
Alle urne, previo pagamento di euro 2 rigorosamente senza POS, ci sono andati in parecchi, solo che non erano quelli aventi tessera di partito. Quasi come la Schlein, ma ancora più in ritardo. E come ogni profezia che si rispetti, anche Scanzi riserva al suo pub(bl)ico il colpo di ‘scema” secondo la tecnica del fulmen in cauda: “Se io domenica sera sbaglio (senza futuro! n.d.a.) non dico divento (ibidem) interista, ma come forma di penitenza alle prossime elezioni regionali voto (c.s.) la Meloni, voto (c.s.) Donzelli!”.
Chiaramente che egli mantenga la parola e voti Donzelli lo si aspetta al pari di come Scanzi stesso diceva di aspettarsi la vittoria della fanciulla italo-elvetica alle primarie, (Sc)anzi, come riporta Il Giornale, ha prontamente chiarito: “Ovviamente non sarò di parola. Sono di parola soltanto quando mi fa comodo (guardaunpocotu!) e con le cose belle (non è questo il caso!). No, in realtà sono di parola sempre però quando faccio scommesse di questo tipo mi perdonerete se non manterrò la parola data”.
Ovviamente nemmeno noi ci aspettiamo che sia di parola, che per uno che con le parole ci mangia non è proprio una gran bella cosa, se non altro per quell’avverbio – ovviamente – da lui usato e a lui riferito. Col senno di poi ci chiediamo: ma non era meglio non pronosticare? Non era meglio tenersi la suspence e pure le parole? Vieppiù nessuno glielo aveva chiesto. Perché a fare il gradasso così, poi si rischia di andare a Ca…nossa.
Tony Fabrizio
1 commento
SE “SCANZI ” LA CACCA NON TI SPORCHI LE SCARPE ! SQUADRISTICAMENTE STELVIO