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La sinistra è in crisi da quarant’anni

by Claudio Siniscalchi
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Nel film di Ettore Scola La terrazza (1980), Vittorio Gassman interpreta il ruolo di Mario, parlamentare comunista in crisi esistenziale. Crisi dal doppio risvolto. Infatti, dietro i tormenti personali (intrattiene una relazione con una donna più giovane), si nascondono le inquietudini dell’appartenenza politica. 

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di aprile 2023

A pochi anni di distanza lo studioso dell’antichità Aldo Schiavone mette nero su bianco le angosce (non quelle esistenziali) di Mario, in un agile libretto-manifesto, che oggi a rileggerlo suscita tenerezza: Per il nuovo Pci (Laterza, 1985). Il «nuovo» corso auspicato è destinato a finire sotto le macerie del crollo del comunismo, nel 1989. Naufragio di un’illusione. Rapidamente i comunisti – diventati ex comunisti, perlopiù senza fare i conti in maniera realistica con il proprio ingombrante passato – si sono impegnati nella costruzione di una nuova casa, all’ombra prima della quercia, poi dell’ulivo, successivamente della margherita e altro. Con fortune alterne.

Una riforma impossibile

Nel 1985 il comunismo italiano appariva a Schiavone da riformare. Nel 2022 è la sinistra a necessitare di una riforma. In Sinistra! Un manifesto (Einaudi), invoca una rottura totale per il pensiero (e la militanza) progressista. Occorre prendere atto del fallimento del socialismo e formulare una nuova proposta politica, capace di rispondere al cambiamento epocale verificatosi nell’ultimo trentennio. Naturalmente l’invito è rivolto al Partito democratico, impegnato a scegliersi il nuovo segretario. E il partito sceglie Elly Schlein.

Schiavone è perplesso. Non era quella la strada da imboccare che si aspettava. Ma, evidentemente, non gli sono state chiare le trasformazioni della sinistra nella società postmoderna. Quanti ritengono l’arrivo di Elly Schlein alla guida del Partito democratico una rottura, si sbagliano. Non è una novità. È la definitiva consacrazione di una mutazione antropologica e politica che ha preso avvio con il «Sessantotto pensiero» (non con il 1968). Il «movimento» che ha trasformato, in mezzo secolo, la sinistra in «istituzione», era solo in attesa di incontrare la guida giusta. E, finalmente, l’ha trovata.

La grande mutazione della sinistra

Chi ha familiarità con il pensiero del filosofo cattolico-tradizionalista Augusto Del Noce, bistrattato in vita e dimenticato dopo la morte avvenuta nel 1989, del «nuovo corso» della sinistra non è per nulla sorpreso. Del Noce, nell’ultimo decennio della sua produzione intellettuale, aveva espresso chiari dubbi sull’entusiasmo per la vittoria della società liberale neoborghese. Il filosofo scompare proprio mentre il comunismo sta sgretolandosi. Le sue analisi, da tempo, ne danno per scontata la dipartita: la rivoluzione, come aveva profetizzato in un denso studio del 1978, si è suicidata. La società italiana secolarizzata gli appare impregnata da materialismo, internazionalismo, dominio della produzione, eliminazione della sacralità religiosa e nazionale.

Nei suoi ragionamenti delinea l’approssimarsi di un «movimento» (destinato a diventare «istituzione») pronto a trasformarsi in «partito radicale di massa», mondialista e individualista, liberista e libertino. Il futuro «partito radicale di massa», sostiene anzitempo, scaturirà dall’alleanza tra il postcomunismo con la borghesia laica e il cattolicesimo progressista. Del Noce prefigura la deflagrazione del partito cattolico (la Democrazia cristiana). La frantumazione ne avrebbe spinto la frangia più estremista a spostarsi a sinistra della sinistra.

Leggi anche: «Noi con i più deboli»: il nuovo Pd di Schlein ha la stessa faccia tosta del vecchio

Pietro Scoppola, storico e senatore democristiano, in La «nuova cristianità» perduta (Studium, 1985), nello stesso anno in cui Schiavone si interroga sulla riformabilità del comunismo, ragiona anch’egli, da altro versante, sull’altrettanto impellente riformabilità del cattolicesimo. Entrambi, nei titoli delle loro riflessioni, invocavano una stagione «nuova». I cattolici impegnati in politica vengono esplicitamente invitati da Scoppola a prendere atto del fallimento e abbandonare visioni complesse, sostituendole con decisioni da condividersi, di volta in volta, con soggetti politici non necessariamente cristiani. Del Noce reagisce alle tesi di Scoppola attraverso alcuni articoli apparsi sul quotidiano romano Il Tempo. È l’ultimo sussulto, il dibattitto conclusivo, di ampio respiro, in seno alla cultura cattolica prima dell’eclissi totale. Nel dopoguerra, sul piano filosofico-politico, la scena era stata segnata dalla…

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2 comments

fabio crociato 1 Maggio 2023 - 3:26

La sinistra ha lasciato andare al macello i suoi uomini più forti vendendoli, isolandoli, confinandoli e li ha sostituiti con dei paria, meglio strumentalizzabili, senza rischio, né più e né meno come ha fatto la dx. E’ la cultura dei pragmatici senza ideali…, solo il dio denaro per prevalere investendo nell’ impossibile (un “paradosso” ma è proprio così).
Giù le maschere degli autodistruttori!

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Otd 1 Maggio 2023 - 9:50

Mamma mia che faccione … Vade retro sat

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