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“Zan? Era un leghista e un bossiano di ferro”: si scoprono gli altarini sul deputato Pd

by Cristina Gauri
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zan lega bossi

Roma, 11 set — Chi lo avrebbe mai detto, a metà degli anni ’90 il mazzulatore del centrodestra e pasionario dei diritti Lgbt Alessandro Zan «ce l’aveva duro»: era cioè un fervente sostenitore della Lega delle origini, quella di Umberto Bossi, della Padania e dei raduni di Pontida. Della secessione e dei vilipendi alla bandiera, del «Roma Ladrona» e del senatùr in canotta.

Zan votata la Lega di Bossi 

A smascherare il promotore della legge-bavaglio sull’omotransfobia è il quotidiano Libero, riesumando una lettera datata 22 marzo 1994 che Zan aveva spedito nientemeno che a Vittorio Feltri, allora direttore del L’Indipendente. La missiva venne pubblicata nello spazio «Tribuna aperta» del quotidiano. «Sono uno studente universitario», esordisce il deputato Pd allora frequentante il corso di Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università di Padova. «Alle ultime elezioni politiche ho dato il mio voto alla Lega Nord proprio perché pensavo, e lo penso ancora, che questo movimento politico attraverso la spinta federalista potesse prima smuovere il vecchio sistema partitocratico e poi avviare l’Italia verso una struttura federalista».

Contro i transfughi 

E poi se la prende con i «traditori» confluiti in An: «Concordo con Bossi e con Maroni, i transfughi che si muovono verso An fanno solo un favore alla Lega». Ma, secondo lo Zan leghista anni Novanta, il Carroccio sbagliava a costruire un legame con Alleanza Nazionale: «Io capisco che la legge elettorale porti a un sistema bipolare dove si sta o di qua o di là, ma pretendere di forzare l’unione di due partiti così divergenti tra di loro mi sembra davvero troppo!».

Lui conferma tutto

Nella vita si cambia idea, insomma. Contattato da Libero, Zan ha confermato tutto. «Sono cresciuto in una famiglia leghista come peraltro racconto anche nel mio libro, quello è un voto di un ventenne contro la partitocrazia della prima Repubblica che usciva da Tangentopoli e che conosceva esclusivamente quella realtà socio culturale, ma che nella lettera già rivendica con orgoglio di essere convintamente antifascista». Infatti, aggiunge Zan, «in quella lettera di quasi trent’anni fa denuncio la virata a destra della Lega che oggi è diventata omofoba e razzista. Poi a ventun anni all’università aderisco ai movimenti pacifisti e di sinistra: la mia prima tessera di partito è stata quella dei Ds». Sarà, sarà: ma ci fa sogghignare lo stesso. 

Cristina Gauri

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1 commento

fabio crociato 11 Settembre 2021 - 12:19

Erano compagni di merda, come cinque sceriffo-stelle, salvo quelli in buona fede senza più alcun anticorpo causa catto-comunisti imperanti. Nessuna meraviglia. L’ impero gli fa paura se non gli fornisce la biada…

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