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Trump ufficialmente incriminato. Cosa succede ora

by Alberto Celletti
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Trump incriminato reazioni

Roma, 31 mar – Donald Trump viene ufficialmente incriminato dalla procura di Manhattan. Il caso è quello noto, quello della pornostar Stormy Daniels, che il tycoon avrebbe pagato per far tacere sulla loro relazione.

Trump è il primo ex presidente ad essere incriminato

Dunque Trump è il primo ex presidente ad essere incriminato nella storia degli Usa, secondo quanto riporta l’Ansa. Una decisione quella del giudice che influenzerà la corsa alle presidenziali 2024 come le stesse elezioni, e in modo inevitabile. Il senso in cui tutto ciò sarà diretto è, ovviamente, ancora da definire. Ma nel frattempo la replica di Trump non si è fatta attendere, come al solito senza troppi giri di parole: “È una persecuzione politica e una interferenza elettorale” oltre che “una caccia alle streghe che si ritorcerà contro Biden”, ha dichiarato. Molta “fretta” ha sicuramente scandito la procedura di incriminazione, visto che il gran giurì avrebbe dovuto valutare altri casi precedenti a quelli di Trump e poi esprimersi alla fine del mese prossimo. Invece, la dichiarazione “solenne” è arrivata immediatamente, in un contesto che sotto questo profilo ricorda un po’ le inchieste giudiziarie che, in casa nostra, hanno coinvolto Silvio Berlusconi. Ora l’allerta, però, è tutta indirizzata ad eventuali manifestazioni di protesta in difesa di Trump, nella “fobia” di ciò che avvenne a Capitol Hill il 6 gennaio 2021. Del resto, online, alcuni incitano alla “guerra civile” in difesa dello stesso Trump. “Questa incriminazione è solo l’inizio” commenta nel frattempo a caldo Michael Cohen, ex avvocato del tycoon ma ora uno dei suoi nemici numero uno.

Cosa succede ora

Come dicevamo a riguardo più di una settimana fa, la Costituzione americana non vieta la candidatura neanche con un arresto. Diversa cosa è riflettere sulle ripercussioni che può avere una vicenda del genere sull’elettorato statunitense, che possono essere duplici. Da un lato è possibile una ghettizzazione dell’ex presidente in termini di consenso, dall’altro una reazione “d’impeto”. In tutto ciò bisognerà vedere quale potrebbe essere la reazione dello stesso Partito repubblicano, che dalle indiscrezioni trapelate – e com’era logico attendersi – teme in diversi suoi esponenti delle ripercussioni a suo danno. D’altronde, nei giorni scorsi, alcuni ex “fedelissimi” del tycoon, come Ali Alexander e Roger Stone, nei giorni scorsi avevano invitato alla calma circa eventuali manifestazioni di protesta dopo l’eventuale arresto dell’ex-presidente. Dall’altro lato va rilevato il sostegno dello speaker della Camera, Kevin McCarthy, che ha attaccato duramente la procura: “Ha danneggiato irreparabilmente il nostro Paese nel tentativo di interferire nelle elezioni presidenziali”, dice. Anche da Ron DeSantis, rivale di Trump, sono arrivate parole di appoggio: “La strumentalizzazione del sistema giudiziario per far avanzare un’agenda politica capovolge lo stato di diritto ed è anti-americana”. Il futuro del Trump incriminato, insomma, come minimo non può essere esattamente lo stesso del Trump libero. Da qui al 2024, comunque, la strada è ancora lunga.

Alberto Celletti

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2 comments

brutta ciao 31 Marzo 2023 - 10:42

Vogliono farlo diventare simpatico a tutti i costi ?!

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ovx 2 Aprile 2023 - 1:01

La demente è sbucata all’improvviso dal nulla…

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