Bologna, 6 ago – Il centro sociale Xm24 è sotto sgombero dalle prime ore del mattino. Le forze dell’ordine in assetto anti sommossa si sono presentate in via Fioravanti, dove è ubicata la struttura, a bordo di blindati di polizia e carabinieri. I militari, aprendo una recinzione, hanno fatto irruzione nel csoa e allontanato parte degli attivisti che si trovavano al suo interno, mentre un gruppo di loro (inizialmente 150, poi scesi a una trentina dopo un paio d’ore) si è asserragliato all’interno dell’edificio. Sono state chiuse alla circolazione le via adiacenti alla struttura. Una ruspa sta abbattendo parte delle barricate che circondano l’ormai ex centro sociale.

Il presidio

Era scaduto il 25 luglio scorso il termine fissato dal Comune per liberare gli spazi dell’ex mercato, occupato abusivamente da più di 15 anni e messo sotto sfratto dal Comune di Bologna che intende realizzare dieci appartamenti di cohousing. Oltre alle forze dell’ordine, all’esterno della struttura era presente un presidio di manifestanti e attivisti che si erano dati ritrovo a mezzo social: “Tutte e tutti i solidali sono invitati a venire in supporto di Xm24. Portate la vostra fantasia e creatività contro il nulla che avanza!”. Non appena le ruspe sono entrate in azione per abbattere parte delle recinzioni, gli antagonisti fuori dallo spazio, radunati nel parco adiacente l’Xm24 hanno cominciato a spingere le reti che delimitano l’area esterna dell’edificio.

Alcuni degli attivisti sono tutt’ora seduti sul tetto dell’ex mercato sventolando bandiere e agitando fumogeni. Presente a parte delle operazioni il consigliere comunale della Lega Umberto Bosco, che è stato fischiato dai militanti dell’ex Mercato e si è poi allontanato. Plauso del ministro dell’interno Matteo Salvini, che poco fa ha twittato: “Buongiorno Amici. Forze dell’Ordine impegnate fin dall’alba nello sgombero a Bologna del centro sociale Xm24. Molto bene, la musica è cambiata: ordine, legalità e democratiche RUSPE!”

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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