Roma, 29 lug – Non sono più otto come all’inizio si pensava, ma undici i fendenti che venerdì notte Elder Finnegan Lee ha inferto al vice brigadiere Mario Cerciello Rega, uccidendolo. E’ quanto emerge dall’autopsia svolta dall’Istituto di medicina legale della sapienza, a Roma. In un primo momento i colpi erano sembrati otto ma l’esame autoptico ne ha poi rivelati altri tre. Rega è morto in seguito alla forte emorragia. Il ragazzo si era portato l’arma con se dagli Stati Uniti.

Trovato il “pusher delle aspirine”

Nel frattempo proseguono senza sosta le indagini. I carabinieri hanno individuato nella giornata di ieri lo spacciatore, che era stato indicato ai due ragazzi dall’intermediario Sergio Brugatelli e aveva venduto loro aspirina al posto di cocaina. Per ritorsione alla truffa i due responsabili dell’omicidio di Rega avevano sottratto il marsupio a Brugatelli, tentando poi di estorcergli 100 euro e un grammo di cocaina vera in cambio della riconsegna di ciò che gli avevano tolto. L’uomo aveva quindi chiamato il 112. Quando i due ragazzi si sono ritrovati davanti ai due militari in borghese ne è nata una colluttazione che ha portato all’accoltellamento del vice brigadiere. Secondo quando riporta TgCom24, lo spacciatore sarebbe italiano. Sia lui sia Brugatelli saranno indagati per possesso e spaccio di stupefacenti.

La camera ardente

Nella giornata di ieri sono stati tantissimi cittadini in coda, nonostante la pioggia, per rendere omaggio al carabiniere ucciso durante il servizio. Una folla silenziosa composta da cittadini, militari e appartenenti alle forze dell’ordine si è radunata in Piazza del Monte di Pietà dove è stata allestita la camera ardente di Mario Cerciello Rega. Presente anche il premier Giuseppe Conte. “La vita spezzata di Mario – ha detto – è una profonda ferita per tutti noi”. Il feretro verrà poi trasportato a Somma Vesuviana, dove a mezzogiorno si terranno i funerali. I commercianti hanno esposto decine di bandiere dell’Italia per rendere omaggio al proprio concittadino. Il sindaco del paese ha disposto il lutto cittadino.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

14 Commenti

  1. Da alcune foto che ho visto sui quotidiani on-line, non (NON) dovrebbe trattarsi di una ‘baionetta’ (vi manca infatti lo ‘occhiello’ per inastarla sul vivo di volata), ma di un famoso “Camillus”, arma di ‘semi-ordinanza’ delle Forze Armate U.S.A.. Grazie per l’attenzione

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