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Roma, 5 giu – Vorremmo raccontarvi gli sviluppi investigativi dell’attacco di Londra (e forse lo faremo comunque), ma parliamoci chiaro: ormai la cosa sta diventando ripetitiva. L’iter è sempre lo stesso. Meglio, allora, preparare un pezzo generico, buono per ogni occasione, tanto ormai il meccanismo è rodato.
- Mezzo sulla folla/spari sulla folla/bomba/accoltellamento in una città europea.
- Il capo della polizia: “Si tratta di un incidente”.
- Testimoni sul luogo del delitto: “Urlava Allah Akbar”.
- Per la polizia non ci sono motivi, al momento, per pensare a un caso di terrorismo.
- Ucciso il terrorista. Foto e nomi censurati.
- La polizia ammette: “Evento non accidentale, ma stiamo verificando la matrice”.
- Su Rai Tre qualcuno ipotizza una pista “suprematista”.
- Testimoni: “Aveva un aspetto non europeo”.
- Molte ore dopo, gli investigatori cominciano ad ammettere: “È matrice jihadista”.
- Dibattito in tv, analisti e intellettuali ragionano su come uscirne. Va per la maggiore l’ipotesi “serve più apertura con gli immigrati”.
- Blitz e arresti in città.
- Primi fotogrammi sgranati dell’attentatore, che ha tratti arabi.
- Gentiloni: “Non tutti gli islamici sono terroristi”.
- Si conosce finalmente l’identità del terrorista. Sollievo degli opinionisti: è di passaporto europeo.
- Dibattiti sull’inutilità di prendersela con l’immigrazione.
- Ironia a Gazebo: “E ora Salvini proporrà di bombardare i barconi che arrivano da…” (aggiungere regione europea da cui viene il terrorista e in cui si era trasferita la famiglia anni fa dal Nordafrica, venendo effettivamente con i barconi).
- Trump: “Bombardiamo l’Iran, covfefe”.
- Vicini di casa: “Era un ragazzo tranquillo, giusto un po’ taciturno”.
- Corriere della Sera: “Vogliono colpire la nostra gioia di vivere”.
- Secondo le prime indiscrezioni, l’uomo non aveva legami con l’estremismo religioso. Avanza l’ipotesi del gesto di pazzia.
- Rumors: il terrorista avrebbe dato, di recente, segnali di “radicalizzazione”.
- Servizi di sicurezza: “Era tenuto sotto controllo da noi”.
- Repubblica: “Un post it contro il terrore”.
- Gentiloni: “Non tutti i terroristi sono poi così cattivi”.
- Emergono dettagli: negli ultimi tre anni era stato tre volte in Siria e aveva viaggiato incessantemente verso i principali scali di Francia, Germania e Inghilterra.
- L’Isis rivendica: “Un soldato del Califfato ha colpito”.
- Saviano: “Dalle paranze di Napoli ai giovani jihadisti, ritratto di una gioventù a cui hanno rubato la speranza scritto da un giornalista con la scorta”.
- Si diffonde in rete il video dell’attentatore: davanti a una bandiera nera dello Stato Islamico annuncia di stare per compiere una strage di crociati e infedeli.
- Gentiloni: “Non tutti i terroristi sono terroristi”.
- Marcia per la pace contro il terrorismo.
- Huffinton Post: “Contro il terrore serve lo ius soli”.
- Servizi segreti turchi: “Avevamo segnalato quell’uomo sette volte”.
- Manifestazione “Welcome refugees” in 10 città europee. Diversi tentativi di stupro in alcune di esse, sembra ad opera di cittadini descritti come “asiatici”.
- Mezzo sulla folla/spari sulla folla/bomba/accoltellamento in un’altra città europea.
Adriano Scianca
2 comments
manca un classico della comunicazione,mi permetto di aggiungerlo:
– dato che l’Islam è una religione di Pace chi uccide nel nome di Allah non è musulmano,del resto la maggior parte delle vittime sono proprio i musulmani…
Pezzo da incorniciare. Un dubbio permane: stanno per caso compiendo un esperimento socio antropologico per vedere quanta irrazionalità è capace di sopportare l’uomo? Come si fa a proporre lo ius soli – ad esempio – dopo tali stragi e pensare che possa essere accettato se non per sfidare le emozioni e la logica della gente? Fanno i froci con il culo degli altri?