Roma, 16 nov – Confiscare le navi Ong, il piano allo studio del governo, potrebbe essere un’azione non priva di ostacoli, come riporta l’Ansa.
“Confiscare le navi Ong”. Ecco gli ostacoli per il piano del governo
Il piano di confisca delle navi Ong allo studio del governo Meloni potrebbe avere numerosi ostacoli. Un’azione quella dell’esecutivo che punta a fare da deterrente alle attività delle navi “umanitarie” nel Canale di Sicilia, che nel 2022 ha fatto sbarcare sulle nostre coste oltre 10mila clandestini, il 12% dei 93mila totali. Chi si può opporre? I soliti: Corte costituzionale, Quirinale e – ovviamente – Commissione europea. Al Viminale si è tenuta una riunione in serata dove si sono confrontati i capigruppo della maggioranza con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
La riunione
L’incontro di ieri sera è durato circa un’ora. Si è parlato di come compattare le forze della maggioranza, ovvero FdI, Lega, Forza Italia e Noi moderati, prima dell’informativa al Parlamento del titolare del Viminale. Riunione definita “costruttiva”, nella quale il ministro ha preparato l’intervento in programma per domani. Si parlerà dei dati sugli sbarchi e del sistema di accoglienza. Piantedosi nella giornata di oggi partirà per la Germania, dove presenzierà a una riunione dei ministri dell’Interno del G7: lì ha intenzione di ribadire il progetto di un programma europeo per gestire l’immigrazione. Il progetto è quello di una sanzione amministrativa per le navi che in modo raccolgono clandestini in mare senza coordinarsi con le autorità dell’area Sar: la multa successsivamente farebbe scattare la confisca. Non si parla di contestazioni penali.
Alberto Celletti
1 commento
MAI VISTE STRONZATE PEGGIORI. Cosa ci vuole a mandare i cacciabombardieri per farla finita una volta per tutte contro tutto e tutti? Tutti codardi.