Roma, 6 mag – Draghi vuole far ripartire il turismo ma è ancora scontro sul coprifuoco. Per i giallofucsia schierati con il ministro della Salute Speranza al massimo si può spostare alle 23 o a mezzanotte; la Lega invece ne chiede l’abolizione. Tra mercoledì e venerdì della prossima settimana il presidente del Consiglio prenderà in mano il dossier e riunirà la cabina di regia politica. Salvini nei giorni scorsi aveva chiesto di rivedere il tutto entro il 10, data che a conti fatti però non verrà tenuta presente. Per non parlare della data più papabile per la revisione del coprifuoco, ossia il 17 aprile, troppo in là per il leader della Lega Matteo Salvini.
Coprifuoco, è scontro tra giallofucsia e Lega-FI
“Noi siamo per le riaperture responsabili e irreversibili e contro le richiusure“, ribadisce il segretario del Pd Enrico Letta, condannando la “propaganda leghista sul coprifuoco”. Ma i governatori (quasi tutti del centrodestra), vogliono che i ristoratori possano lavorare anche al chiuso il prima possibile e non vogliono aspettare il 1° giugno. Così come chiedono che gli italiani tornino a bere un caffè al bancone del bar. “Con le riaperture a metà rischiamo di essere cornuti e mazziati“, avverte il governatore ligure Giovanni Toti. “Verificheremo l’andamento dei contagi a metà maggio, dopo 21 giorni dalle riaperture e in quel momento si vedrà l’impatto che hanno avuto“, mette le mani avanti il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Speranza, come sempre, non i sbilancia e prende tempo: “Per ora la curva continua a scendere, speriamo che i numeri reggano”. Nel centrodestra di governo anche Forza Italia dice “basta coprifuoco alle 22” per far lavorare le attività economiche. All’opposizione c’è Fratelli d’Italia che sprona il centrodestra di governo a non farsi schiacciare dalla sinistra.
Le regioni chiedono di spostarlo alle 23
“Le Regioni hanno proposto di ampliare alle 23 il coprifuoco così da permettere di lavorare la sera. Dobbiamo guardare anche a quelle attività che sono ancora chiuse per andare verso un processo di riaperture in sicurezza. Penso a palestre, settore wedding…”. Così ieri mattina su Twitter il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. “E’ da un mese intero che va avanti questa opera positiva di messa in sicurezza e di ritorno alla normalità. Se i dati continueranno ad essere positivi, accanirsi con chiusure, divieti, multe e coprifuoco non avrebbe una ragione concreta ma solo una ragione ideologica“. Matteo Salvini torna alla carica contro Speranza.
Il giorno tanto atteso potrebbe essere il 17 maggio
Allo stato attuale tuttavia appare improbabile che la spunterà Salvini. L’ipotesi più probabile è che il coprifuoco, ora fissato alle 22, slitti alle 23 oppure – con meno probabilità – a mezzanotte. Il giorno tanto atteso potrebbe essere il 17 maggio, a tre settimane dall’entrata in vigore del decreto 26 aprile. E non prima. Questo perché il “tagliando” al decreto sarà valutato “con i dati del 17 maggio perché i dati del 10 maggio sono troppo vicini alla riapertura del 26 aprile”, spiega il ministro delle Politiche agricole Patuanelli. Sulla data del 17 maggio quindi è praticamente certo che Salvini si scontrerà ancora con i “rigoristi” giallofucsia.
Green pass e vacanze estive
Ma l’esecutivo è alle prese anche con la grana delle vacanze estive e del ritorno dei turisti stranieri, indispensabili per rilanciare il turismo, uno dei settori più colpiti in assoluto dalle restrizioni imposte per la pandemia. Ci si muove su due fronti: il “green pass” per spostarsi liberamente nelle varie regioni e la campagna vaccini per immunizzare gli operatori del turismo. E non solo. Da domani infatti avrà inizio il piano di vaccinazione per le isole minori con Capraia e le Eolie, secondo quanto stabilito nel corso della riunione che si è svolta tra governo, Associazione nazionale comuni isole minori e sindaci dei comuni insulari minori, il commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio.
Il piano di Figliuolo per la vaccinazione nelle isole minori
“Il programma vaccinale per le isole minori si avvarrà di un efficace dispositivo logistico-operativo e si concentrerà sulla vaccinazione di massa delle singole isole, per ridurre il numero di viaggi necessari al trasferimento dei vaccini e degli assetti sanitari per la somministrazione – spiega una nota -. Da questo tipo di soluzione sono da ritenersi escluse le isole in cui sono presenti presidi sanitari maggiori, ovvero ospedali – e che sono agevolmente collegate con la terraferma, per le quali devono valere i criteri generali del piano nazionale”.
I nodi da sciogliere per il ritorno dei turisti stranieri
Come è noto, l’Italia giocherà d’anticipo sulla Ue per il “green pass”, il certificato che consente a chi ha concluso il ciclo di vaccinazione, è guarito dal Covid o è in possesso di un tampone negativo eseguito entro le 48 ore prima della partenza, di spostarsi liberamente. Dal 15 maggio sarà realtà nel nostro Paese, dalla seconda metà di giugno in tutta Europa. Allo stato attuale, la regola vale solo tra le regioni, ma l’obiettivo è di aprire il Paese ai turisti stranieri. Per farlo, tecnicamente servirà un’ordinanza di Speranza, che sancirà anche l’eliminazione della quarantena per chi entra nel nostro Paese. Restano comunque nodi da sciogliere, come fissare i requisiti per la tipologia di tampone richiesto. Oppure escludere i turisti che arrivino da quei Paesi dove i contagi corrono ancora o le vaccinazioni non hanno raggiunto livelli tali da consentire di abbassare la guardia.
Adolfo Spezzaferro
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