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Coronavirus, la mappa globale del contagio. Gli Usa si preparano a “pandemia di 18 mesi”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 19 mar – La pandemia di coronavirus dilaga in tutto il mondo con i decessi che sfiorano quota 9 mila, mentre il numero dei contagi accertati è salito a 220.691. E gli Stati Uniti si preparano a fronteggiare un’emergenza che potrebbe durare “18 mesi se non di più”. Lo afferma la Cnn, che fa riferimento ad un piano federale illustrato in un documento di 100 pagine. Secondo il report, l’emergenza potrebbe snodarsi attraverso “diverse ondate della malattia“. Il report, si legge sul sito dell’emittente Usa, è stato redatto venerdì scorso e delinea decisioni e provvedimenti che il governo federale considera per affrontare la crisi. Nel documento, l’amministrazione – chiarisce la Cnn – non afferma in maniera categorica che la pandemia durerà 18 mesi. Il governo, però, delinea i piani che consentiranno al Paese di affrontare un’emergenza prolungata, che potrebbe avere conseguenze sulla fornitura di prodotti e servizi destinati al settore pubblico, al privato e ai consumatori. Nel piano si evidenziano i pericoli che deriverebbero dalla carenza di apparecchiature e materiali nel settore sanitario, con riferimento in particolare ai respiratori per la terapia intensiva e alle protezioni per il personale. L’obiettivo è allertare i singoli Stati affinché le autorità locali siano pronte a intervenire. Nel report, aggiunge la Cnn, si fa riferimento all’iter per la produzione di un vaccino, anche se “servirà molto tempo per lo sviluppo”. Ma vediamo la situazione nel resto del mondo.

Usa: primo membro del Congresso positivo

Il deputato repubblicano della Florida Mario Diaz-Balart ha annunciato di essere risultato positivo al coronavirus, divenendo così il primo membro del Congresso americano a essere positivo. Il test è stato effettuato dopo che il deputato ha sviluppato nei giorni scorsi i sintomi del virus, ovvero febbre elevata e mal di testa. Diaz-Balart è ora in quarantena.

Iran: 17mila i contagi, 1.135 le vittime

L’ultimo bilancio in Iran mostra uno scenario preoccupante, come conferma il portavoce del ministero della Sanità, Kianoush Jahanpour. In base alle statistiche più recenti, nel Paese muore per coronavirus una persona ogni 10 minuti, ogni ora vengono contagiate 50 persone. Il portavoce ha invitato gli iraniani su Twitter a restare in casa e non viaggiare, soprattutto ora in vista del Capodanno persiano, il Nowruz di domani 20 marzo. Finora le vittime in Iran sono 1.135 ed i contagiati sono 17.361.

Regno Unito: 20 mila militari in massima allerta

Nel Regno Unito si annunciano misure drastiche mentre sono 20 mila i militari in stato di “massima allerta” da ieri e inseriti in una speciale Covid Support Force.  I soldati dovranno affiancare la polizia in compiti di ordine pubblico in vista dei provvedimenti restrittivi del governo di Boris Johnson sull’emergenza coronavirus. Londra inizia a stringere le maglie sull’emergenza coronavirus e annuncia la chiusura di 40 stazioni della metropolitana su varie linee, lo stop totale della linea Waterloo and City e quello pure totale dei servizi notturni della cosiddetta tube, salvo esigenze “essenziali”. Lo rende noto il sindaco Sadiq Khan, precisando che verrà ridotto anche il numero di bus in servizio di notte e che lunedì scatteranno ulteriori tagli alla rete di trasporti pubblici Tfl, inclusi treni urbani di superficie (Overground, Dlr e altri). 

Germania: contagi salgono a 11 mila, 31 le vittime

In Germania si allarga l’epidemia e i contagi salgono a quasi 11 mila. Secondo i dati del Robet Koch Institut, in un solo giorno l’incremento è stato di 2.801 casi. Un dato che per il presidente dell’istituto, Lothar Wieler, conferma la diffusione in modo esponenziale dell’epidemia. Le vittime sono 31. Segnali pessimi arrivano anche per l’economia tedesca, con l’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese, crollato a 87,7 punti, rispetto ai 96 del mese precedente. Secondo l’istituto economico di Monaco è l’arretramento peggiore dal 1991, con il livello minimo tornato al 2008.

Prima vittima in Russia

E’ stato registrato il primo decesso in Russia, a Mosca, legato all’epidemia da coronavirus. “Si tratta di una donna di 79 anni con una serie di malattie croniche come diabete, arteriosclerosi e ipertensione”. Il decesso è avvenuto nel reparto malattie infettive dell’ospedale n.2 di Mosca.

Cina: per la prima volta zero contagi “domestici”

Per la prima volta dalla diffusione del coronavirus, la Cina non ha registrato alcun caso di contagio “domestico”. Sono stati, invece, 34 i casi di positività arrivati dall’esterno, l’incremento giornaliero maggiore nelle ultime due settimane. Lo ha reso noto la Commissione nazionale della salute. I casi di positività arrivati dall’estero, stando ai dati della Commissione, hanno così raggiunto i 189. Con i contagi azzerati, Wuhan, la città focolaio del nuovo coronavirus, allenta la quarantena nelle aree a “infezione zero” permettendo “attività personali” nei compound abitativi. Sono le decisioni prese dalla locale task force sulla prevenzione e il controllo. Due italiani sono risultati positivi al Covid-19 nel periodo obbligatorio di quarantena di 14 giorni dopo essere arrivati a Shanghai l’11 marzo: si tratta dei primi casi ufficialmente registrati in Cina che coinvolgono connazionali, anche se classificati come “contagi importati”. In base a quanto spiegato dalla Commissione sanitaria municipale, il primo, partito da Amsterdam e arrivato a Shanghai via Parigi, è stato confermato positivo al coronavirus il 15 marzo, mentre il secondo, proveniente da Torino via Parigi, il 13 marzo.

Corea del Sud: risalgono a 152 i nuovi casi

La Corea del Sud invece ha avuto 152 nuovi casi di coronavirus, per un totale di 8.565, interrompendo la serie di quattro giorni di fila sotto quota 100. I dati aggiornati a mercoledì del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc) indicano anche 7 nuovi decessi, a 91 complessivi. Il 60% dei contagi fa capo alla Chiesa di Gesù Shincheonji, setta religiosa di Daegu. I timori di contagio sono ora legati a casi specifici come un call center di Seul e alcune chiese protestanti della provincia di Gyeonggi.

Australia vieta l’ingresso ai non residenti

L’Australia ha varato un provvedimento senza precedenti che prevede il divieto di ingresso nel Paese per i non residenti per contenere la pandemia coronavirus. Ad annunciarlo è stato lo stesso primo ministro australiano, Scott Morrison. “Un divieto di viaggio sarà imposto a tutti i non residenti, i cittadini non australiani che arrivano in Australia – ha detto -. Il provvedimento sarà in vigore dalle 21 di domani”. Anche la Nuova Zelanda ha vietato l’ingresso ai non residenti per contenere la pandemia di coronavirus: il provvedimento vale anche per i cittadini australiani, che normalmente possono entrare in Nuova Zelanda senza visto. Lo riporta la Cnn. Il governo ha inoltre annunciato oggi che i casi di contagio da coronavirus nel Paese sono aumentati a 28 rispetto ai 20 di ieri: tutti i nuovi contagi sono stati ‘importati’ da persone provenienti dall’estero.

Giappone nega ingresso a 38 Paesi inclusa Italia

Scattano da oggi le misure di contenimento decise dal Giappone anti pandemia, incluso il divieto di ingresso ai cittadini italiani, e a un totale di 38 Paesi. A tutti i cittadini non giapponesi che provengano o siano transitati dalle Regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Liguria, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia-Giulia e Trentino-Alto Adige nei 14 giorni precedenti all’arrivo sul territorio giapponese sarà vietato l’ingresso in Giappone, con effetto di immediato respingimento alla frontiera.

Sale contagio in Spagna: 14.769 casi e 638 morti

Continua a salire, anche in Spagna, il contagio da coronavirus: secondo gli aggiornamenti dei media il numero dei casi è arrivato a 14.769 mentre i decessi sono saliti a 767. Le aree più colpite – sottolinea El Mundo – sono Madrid e la Catalogna. Il Paese si conferma il più colpito in Europa dopo l’Italia.

Libano: 139 casi positivi, quattro morti

Il ministero della sanità libanese ha fornito stamani gli ultimi dati aggiornati circa la diffusione della pandemia di Covid-19: 15 nuovi casi positivi al test, che portano a 139 il numero complessivo ufficiale di persone infettate dal coronavirus. I decessi sono finora quattro, tutti uomini e con età superiore ai 50 anni. Il Libano esegue test soltanto a chi si presenta in una delle poche strutture ospedaliere allestite dalla fine di febbraio nel paese. Su una popolazione di circa quattro milioni di persone, a cui si aggiunge un milione circa di profughi siriani, al momento in Libano sono in funzione due ospedali, a Beirut, in grado di fare fronte all’emergenza sanitaria.

Israele: casi positivi salgono a 529, 100 più di ieri

Il numero complessivo dei casi positivi di coronavirus ha raggiunto oggi in Israele la cifra di 529 contagiati, quasi 100 in più rispetto a quelli registrati ieri. Lo ha reso noto il ministero della sanità. Il ministero ha precisato che 498 contagiati sono in condizioni relativamente buone, 13 in condizioni medie mentre altri 6 sono giudicati malati gravi. Dodici dei primi contagiati sono nel frattempo guariti.

Adolfo Spezzaferro

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