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Coronavirus, stop al Patto di stabilità e sì agli aiuti di Stato. La Ue verso l’implosione?

by Adolfo Spezzaferro
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Bruxelles, 18 mar – Non solo chiusura delle frontiere e niente più Schengen, ma anche sospensione del Patto di stabilità e revisione delle regole sugli aiuti di Stato. L’Unione europea corre ai ripari e prova a contrastare l’emergenza scatenata dalla pandemia del coronavirus. L’annuncio della chiusura dei confini esterni, proposto dalla Commissione europea, ieri è stato accolto “con grande sostegno” dai leader dei 27 Paesi Ue riuniti in videoconferenza, come riporta la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. A stretto giro, una volta che ogni Stato membro avrà messo in atto le disposizioni della Commissione, saranno vietati i viaggi “non essenziali” verso la Ue, per un periodo iniziale di 30 giorni.

A giorni scatterà la “clausola di salvaguardia generale”

I leader si riuniranno di nuovo la settimana prossima, sempre a distanza, mentre il Consiglio europeo ordinario di marzo è stato annullato a causa dell’emergenza. Intanto, annuncia la von der Leyen, la Commissione Ue presenterà nei prossimi giorni una proposta per attivare la “clausola di salvaguardia generale” che permette di sospendere il Patto di stabilità e crescita, che regola i conti pubblici. In sostanza, verrebbero sospese le restrizioni di spesa pubblica. “Da venerdì vediamo che le cose sono ancora più gravi”, ha detto la presidente della Commissione al termine del vertice dei capi di Stato e di governo. “Stiamo lavorando sulla clausola di salvaguardia generale (“general escape clause”) e faremo una proposta al Consiglio nei prossimi giorni”. In pratica, la Ue cesserebbe di fare la Ue, fintanto che impazzerà la pandemia.

Von der Leyen assicura: “Faremo tutto quello che è necessario”

Rispetto a venerdì scorso “la situazione è peggiorata”, ammette la von der Leyen. “La situazione economica è molto grave. Tutte le misure che sono state prese sul piano sanitario, che sono corrette per contenere il virus, hanno un impatto enorme sulla nostra economia”. La presidente della Commissione fa presente che “questo è uno shock esterno. Colpisce tutto il mondo. Non lo abbiamo mai avuto prima. Il nemico è un virus. Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere i nostri cittadini e proteggere le nostre economie”. Poi le parole che tutti volevano sentire: “Faremo tutto quello che è necessario e non esiteremo a prendere altre misure a seconda di come evolve la situazione”, assicura la von der Leyen.

Michel: “Eurogruppo monitorerà sviluppi economici emergenza”

E’ il “whatever it takes” pronunciato da Mario Draghi nel 2012 a difesa dell’eurozona, evocato anche da Charles Michel. “Siamo di fronte a una grave crisi, eccezionale in termini di grandezza e natura, vogliamo andare avanti insieme, respingere questa minaccia e rallentare questo virus”, afferma il presidente del Consiglio europeo. La Ue e i suoi Stati membri “faranno tutto quello che sarà necessario, per affrontare le sfide che abbiamo davanti e per ripristinare la fiducia e sostenere una rapida ripresa, per il bene dei cittadini”, prosegue Michel. In questa situazione emergenziale, “l’Eurogruppo avrà il mandato di monitorare gli sviluppi economici e finanziari con continuità e attenzione e di adattare la risposta, senza ritardo, all’evoluzione della situazione”, conclude il presidente del Consiglio europeo.

In campo prestiti a tassi agevolati e garanzie pubbliche sui prestiti

Dal canto suo, la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager ha annunciato la modifica temporanea delle regole Ue sugli aiuti di Stato. Nel dettaglio, tale provvedimento permetterà ai Paesi membri di mettere in campo prestiti a tassi agevolati e concedere garanzie pubbliche sui prestiti bancari per affrontare l’emergenza coronavirus. Gli Stati membri potranno istituire regimi di sovvenzioni dirette oppure agevolazioni fiscali, fino a 500 mila euro a una società, fornire garanzie statali agevolate sui prestiti bancari, consentire prestiti privati con tassi di interesse agevolati.

Flessibilità aiuti di Stato per salvare compagnie aeree

La Ue interverrà anche sul settore delle compagnie aeree che rischiano di essere travolte dalla crisi: “Se vogliamo ridurre al minimo i licenziamenti permanenti e i danni al settore dell’aviazione europea, è necessaria un’azione urgente“, sottolinea la Vestager. Anche in questo caso si ricorrerà alla “piena flessibilità degli aiuti di Stato“. A tal proposito, la Commissione chiarisce in una nota che “le società che sono entrate in difficoltà dopo il 31 dicembre 2019 sono ammissibili agli aiuti nell’ambito del presente quadro temporaneo. Questo per garantire che il quadro temporaneo non venga utilizzato per il sostegno dei contribuenti non correlato all’epidemia di Covid-19“.

Adolfo Spezzaferro

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