Roma, 11 dic – Aveva fatto discutere la scelta dell’Università di Torino di inaugurare, a partire dal 17 febbraio 2025, un corso dedicato ai “Queer studies”. Una sorta di riverniciatura in chiave accademica dei soliti temi della retorica arcobaleno, con rimandi alla cosiddetta “teoria gender”, l’orientamento sessuale e di genere, il femminismo, l’“intersezionalità” delle diverse forme di discriminazione e chi più ne ha più ne metta. Contro questa decisione i militanti del Blocco Studentesco Torino hanno affisso, nella serata di ieri, uno striscione nei pressi del Campus Luigi Einaudi con su scritto: “Fck gender ideology”.
“Fck gender ideology”: lo striscione del Blocco Studentesco contro l’Università di Torino
Insomma, la scuola diventa il solito teatrino per la propaganda della sinistra progressista, che peraltro cerca di nascondere sé stessa con il sempiterno “l’ideologia gender non esiste”, ma qualcuno non ci sta. In una nota il Blocco Studentesco parla così di quanto accaduto: “Si tratta dell’ennesimo attacco all’istruzione, portato avanti da coloro che supportano una propaganda totale incentrata su giovani studenti, i quali si trovano assediati oggigiorno da un’assillante campagna mediatica e scolastica che mira alla cancellazione dell’identità e della famiglia, oltre all’indottrinamento politico subito da docenti schierati apertamente con l’estrema sinistra cittadina”.
“Nessun compromesso con chi vorrebbe rendere le scuole e le università degli avamposti per la propaganda di genere”
“Anziché soffermarsi su problematiche più importanti per gli studenti l’UniTo risponde istituendo un corso basato su una pseudoscienza e che nel dibattito risulta superfluo ed inconsistente” – continua il comunicato – “oltre che rappresentare un becero tentativo di rieducazione da parte di una determinata categoria ideologica, per instillare sempre di più nei ragazzi quelle teorie che si uniformano perfettamente al disegno politico neoliberale che vuole distruggere le identità”. Contro tutto questo il Blocco Studentesco promette battaglia: “Non ci sarà nessun compromesso con chi vorrebbe rendere le scuole e le università degli avamposti per la propaganda di genere. I militanti del Blocco Studentesco saranno sempre dalla parte di un’istruzione libera e pensante, che faccia maturare risposte politiche e culturali ai problemi della nostra generazione: il precariato, il declino demografico e psico-fisico degli europei. Bisogna essere pronti a combattere in quest’epoca di totale disorientamento, asservita alle leggi di mercato e alla divisione interna dei popoli”.
La Redazione