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Drammatico rapporto di Frontex: come l’immigrazione di massa esploderà (ancora)

by Alberto Celletti
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Roma, 5 sett –  L’immigrazione di massa potrebbe esplodere nei prossimi anni. Qualcuno dirà che è già avvenuto, e la risposta difficilmente gli farà piacere, perché sono le previsioni dell’ultimo rapporto Frontex, l’agenzia per il controllo dei confini esterni dell’Ue, ad essere semplicemente drammatiche. Soprattutto per ciò che concerne le rotte mediterranee.

L’immigrazione di massa peggiorerà, dice Frontex

Tra la fine del 2023 e nel 2024 le ondate migratorie non si assesteranno ma anzi potrebbero peggiorare. Nel rapporto Frontex si legge che “gli sviluppi sul campo  in una serie di Paesi di origine e di transito, guidati da fattori macroeconomici globali (soprattutto inflazione persistente e recessione globale), avranno un impatto negativo sulle condizioni socioeconomiche di ampie popolazioni e faranno presagire un aumento dei flussi migratori verso l’Europa”. Inoltre, “per il 2023-2024  è probabile che le rotte del Mediterraneo orientale e del Mediterraneo centrale vedranno una maggiore attività migratoria e una proporzione più elevata dei flussi migratori complessivi verso le frontiere esterne dell’Ue”. Mediterraneo orientale e centrale, ovvero Italia e Grecia. Come sempre.

L’invasione avvenuta finora non è abbastanza

Certo, c’è Dario Fabbri che in Tv dal solito Enrico Mentana asserisce con fare scientifico (il che corrisponde alla sua formazione, ma non al corso intrapreso nella sua “nuova vita” di La7) ci racconta che i numeri dell’immigrazione di massa sono “risibili” nell’anno record, quello in cui il Viminale stesso, fino ad oggi, riporta 114.526 arrivi illegali, per un totale che negli ultimi 12 anni si aggira intorno al milione, ma sono dettagli, appunto, “risibili”, quasi quanto l’ipocrisia e la falsità dell’immigrazionismo, tanto impegnato a smentire il fenomeno quanto a favorirne di fatto l’accettazione popolare. Nel frattempo, la stabilità in Africa è come al solito decisiva. Molto complicato stabilire cosa sia negli interessi italiani per quanto sta avvenendo nel centrosud del continente dirimpettaio, soprattutto se si guarda a un altro dato messo in luce dal rapporto: “Ai flussi verso nord dalla Libia e dalla Tunisia si aggiungerà un numero crescente di migranti nordafricani e da vari Paesi subsahariani, i cui Paesi devono affrontare previsioni economiche, di sicurezza, di diritti umani e climatiche preoccupanti per il 2023/2024”.

Alberto Celletti

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