Firenze, 7 mar – “Era quasi un anarchico come vocazione”. Dicono così gli avventori del bar di cui Roberto Pirrone, il killer di Firenze che ha sparato al primo immigrato di colore che ha incontrato, era un cliente abituale. Una tragedia, quella di Ponte Vespucci, che forse si poteva evitare. Perché la figlia di Pirrone appena il padre è uscito di casa armato ha chiamato il 113 per dare l’allarme. Ma nessuno è intervenuto.
E Pirrone, uomo dal grilletto facile, con la passione per il poligono e una gioventù da militante del PCI, dal carcere non dà il minimo cenno di pentimento. È lucido e dice di non aver ucciso per odio razziale, ma perché non ha avuto il coraggio di uccidere se stesso. Ribadisce che la sua intenzione era quella di andare in carcere per risolvere i problemi economici.
Intanto a Firenze non si sono ancora placate le polemiche e le tensioni in seguito al corteo che ha devastato la città, dove esponenti della comunità senegalese, fomentati da anarchici e simpatizzanti dei centri sociali, hanno seminato il panico in città. Qualcuno, che non era africano, ha sputato addosso al sindaco Dario Nardella. Secondo il primo cittadino, intervenuto questa mattina al programma tv Agorà, nel corteo di protesta degli africani “Si sono infiltrate frange estreme, pericolose, a cominciare dai centri sociali. Persone che hanno strumentalizzato questo grave fatto. Questi violenti devono essere isolati e condannati, perché possono innescare un’escalation”. Ma per Nardella resta fermo il fatto che l’omicidio di Idy Diene non ha un movente di natura razziale. Non solo: aggiunge che è “gravissimo strumentalizzare il tema del razzismo”. Ancora una volta, se si confrontano gli eventi con quanto avvenuto a Macerata a opera di Luca Traini, si continuano a usare due pesi e due misure di fronte al gesto di un folle che spara all’impazzata. Ma Traini aveva un passato leghista, Pirrone era un compagno.
Ilaria Paoletti
Firenze: il killer compagno non si pente. Nardella denuncia infiltrazioni dai centri sociali
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3 comments
Forse è vero che non c’era un movente razziale, ma il messaggio che gli antifascisti doc pupazzi degli usurai stranieri passano è che un comunista non puo’ essere razzista! Il brutto è che tanti italiani crederanno a questa favoletta dei comunisti tutti umani e buoni.Stalin fece fuori 3 milioni di cristiani solo perchè erano cristiani per non parlare dei milioni di uicraini condannati a morire di fame!!
Spero che per la distruzione di beni pubblici i teppistelli africani e dei centri sociali vengano arrestati e rimandati a casa.Nessuno infatti ha sparato a loro e quindi non vi è alcuna giustificazione a atti di vandalismo
Beh se qualche migliaio di italiani prendessero come esempio guida la sua azione e intenzione “intenzione era quella di andare in carcere per risolvere i problemi economici” sarebbe una innovativa forma di rivoluzione in questo paese socialmente spacc(i)ato!
[…] con fonte Il Primato Nazionale […]