Home » Gas, stangata in arrivo: perché l’emergenza potrebbe tornare

Gas, stangata in arrivo: perché l’emergenza potrebbe tornare

by La Redazione
1 commento
gas stangata prezzi

Roma, 14 apr – Il gas torna a mostrare segni di emergenza sul fronte dei prezzi. Il costo del combustibile, infatti, ha mostrato segnali inquietanti di rialzo nel terzo e nel quarto trimestre. E ora le associazioni dei consumatori ricominciano a lanciare allarmi.

Gas, i rialzi improvvisi: si rischia una stangata

Votalità che sembrava sparita, per il gas, e dei rialzi di più del 5% e del 15% rispetto alle quotazioni per il secondo trimestre. A parlarne è stato il presidente di Arera Stefano Besseghini durante l’audizione alla Commissione Finanze alla Camera. L’Unione nazionale consumatori mostra segnali di preoccupazione, dichiarando che senza lo sconto ad oggi in corso sugli oneri di sistema, gli aumenti in bolletta potrebbero arrivare oltre i 450 euro all’anno. Marco Vignola, responsabile del settore Enrgia dell’Unione, ritiene che la stangata “potrà essere solo parzialmente attenuata a partire da ottobre, con un contributo in quota fissa che per ora, però, resta ignoto, e che sarà introdotto solo nel caso in cui la media dei prezzi giornalieri del gas sul mercato all’ingrosso superi la soglia di 45 euro al megawattora”. Poi si rivolge all’Ue, chiedendo che “Il Parlamento raccolga il grido d’allarme lanciato da Besseghini”.

Perché l’emergenza non è finita

Semplicemente, il crollo delle quotazioni del prezzo nel corso della stagione passata non è mai stato frutto di una reale tranquillità nelle quotazioni. Sui mercati non è mai cessata la speculazione, rimasta “nell’ombra” ma ancora in agguato, come ricorda anche il Codacons: “Sui prezzi dell’energia pesano ancora le speculazioni sui mercati, con le quotazioni che si impennano quando aumenta la domanda da parte delle famiglie. Occorrerà in ogni caso capire come si evolveranno nei prossimi mesi le quotazioni energetiche, in un mercato caratterizzato da molta instabilità e, soprattutto, da inaccettabili speculazioni, che pesano come un macigno sulle tasche di famiglie e imprese”. Questo sebbene la situazione non sia esattamente la stessa di un anno fa.  Inoltre, secondo il Codacons, “il governo non deve farsi trovare impreparato, ed è necessario studiare interventi volti a minimizzare gli effetti del futuro rialzo dell’energia sulle tasche degli italiani, considerato che l’inflazione alle stelle e due anni di caro-bollette hanno già impoverito gli italiani e ridotto sensibilmente i consumi”. In un contesto del genere, fa un po’ sorridere amaramente che si chieda aiuto proprio all’Ue, la stessa che è riuscita a “decidere”, dopo mesi di inutili discussioni, un “tetto al prezzo” su soglie talmente alte che, semmai il prezzo dovesse riprendere a schizzare, non riuscirebbe a proteggere proprio nessuno.

Alberto Celletti

You may also like

1 commento

Gas italiano: a settembre un decreto per l'estrazione 22 Luglio 2023 - 2:38

[…] “Dobbiamo sviluppare rotte esistenti e aprirne di nuove, perché l’Italia sia il perno di un nuovo assetto del gas mediterraneo“, aveva poi aggiunto il Ministro. Ora, con questo nuovo annuncio sembra che l’Italia non si limiterà al passaggio, ma aprirà nuovi siti di estrazione che garantirebbero una sostanziale riduzione della dipendenza dall’estero. Una buona notizia e un’ottima iniziativa per far fronte ai rincari. […]

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati