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Il Patto di stabilità “riformato” è un bluff, e la Meloni lo sa

by La Redazione
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Patto stabilità

Roma, 10 nov – Il “nuovo” Patto di Stabilità sarà una versione uguale se non peggiore del vecchio: lo diciamo da mesi, e tutto ciò che gravita intorno all’inutilissima discussione in corso a Bruxelles sembra confermarlo, con la Germania che preme per avere ancora più rigore e la Francia che – ben conscia del proprio debito pubblico, dice il contrario. L’Italia, in mezzo, sembra consapevole che non cambierà nulla e che forse il quadro potrebbe essere perfino più dannoso, come dimostrano le dichiarazioni del governo nel merito.

Il finto nuovo Patto di Stabilità

Come riporta Tgcom24, al momento Berlino chiede più rigore in una nuova revisione che non cambia praticamente nulla, Parigi spinge per maggiore elasticità: solito teatrino, insomma. Ma nessuna delle due parti va in una direzione che possa essere utile all’Italia: la tendenza generale è quella di regole più stringenti di rientro sia per il deficit che per il debito pubblico. “Nuovo” Patto di Stabilità? Nel caso, in peggio. La Germania poi vorrebbe essere ancora più rigorosa, a differenza della Francia, ma cambia poco. Il percorso di aggiustamento di quattro-sette anni che propoine la Commissione Ue è una delle poche cose giudicate bene dal governo italiano.

L’Italia: “Non si firma a qualsiasi costo”

Se proprio il nuovo Patto di Stabilità deve essere peggiore, tanto vale tenersi il vecchio. Una risposta piuttosto netta quella del governo italiano, anche per bocca del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ma il solito bluff in salsa Bruxelles, intanto, per dicembre potrebbe essere servito, visto che potrebbe arrivare l’accordo. Confrontarsi sui valori sostenibili del debito pare una delle poche questioni su cui Palazzo Chigi sta valutando positivamente l’andazzo della trattativa, ad oggi monopolizzata dall’asse Parigi-Berlino.

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