Roma, 23 set – Israele e Palestina dovrebbero essere due Stati indipendenti e in pace. Da quanti decenni ascoltiamo e leggiamo di questa proposta, mai arrivata a una reale concretizzazione, pur essendoci andati molto vicini nell’ormai remoto 1994. Ora è il premier israeliano Yair Lapid a rilanciarla, a sorpresa, all’assemblea generale dell’Onu.
Israele e Palestina, Lapid dà l’assenso ai due Stati
Lapid si è detto dunque favorevole alla soluzione dei due Stati (Israele e Palestina) per porre fine al conflitto pluridecennale in Medio Oriente. Come riporta Tgcom24, Lapid si è detto però anche determinato a chiedere una condizione ben precisa ai palestinesi, se l’ipotesi dovesse concretizzarsi. Il premier si è così espresso: “Un accordo con i palestinesi, basato su due Stati per due popoli, è la cosa giusta per la sicurezza di Israele, per l’economia di Israele e per il futuro dei nostri figli”. Inoltre, la maggior parte degli israeliani sosterrebbe una soluzione a due Stati, secondo il premier. Che aggiunge: “Io sono uno di loro”.
Ma lo Stato palestinese “dovrà essere pacifico”
La condizione di Lapid è però molto chiara: “Che un futuro Stato palestinese sia pacifico. Che non diventi un’altra base terroristica da cui minacciare il benessere e l’esistenza stessa di Israele. Che avremo la capacita’ di proteggere la sicurezza di tutti i cittadini di Israele, in ogni momento”. Il premier ha anche dichiarato che Israele è pronto a revocare le restrizioni a Gaza. Anche “domani mattina”, dice, oltre che ad aiutare a costruire la propria economia. Poi ribadisce: “Abbiamo solo una condizione. Smetterla di sparare razzi e missili ai nostri figli”. Infine, la richiesta ai Paesi musulmani a pacificarsi con Tel Aviv. Svolta o bluff? Il classico “chi vivrà vedrà” è predominante in questo caso. Ma il passato ci ricorda amaramente quanto alcune frange della società israeliana, in qualche maniera, abbiano avuto spesso la meglio sul buon senso.
Alberto Celletti