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Gli italiani non vogliono lo Ius Soli. I dati Eurispes sbugiardano la narrazione immigrazionista

by Adolfo Spezzaferro
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ius soli

Roma, 30 gen – Gli italiani, sul fronte dell’immigrazione, credono un po’ meno alla narrazione della sinistra e hanno aperto un po’ di più gli occhi. Infatti, rispetto al 2010, sono diminuiti di oltre dieci punti i cittadini favorevoli allo ius soli (dal 60,3% al 50%) e al contempo sono aumentati notevolmente i sostenitori dello ius sanguinis (dal 10,7% al 33,5%, ben 23 punti in più). In calo anche coloro che auspicano la cittadinanza per chi è nato in Italia, purché istruito in scuole italiane (dal 21,3% al 16,5%), ossia i fautori dello ius culturae. I dati emergono dalla 32 esima edizione del Rapporto Italia 2020 Eurispes.

Cresce la percezione di allarme e minaccia rispetto all’immigrazione

Sempre sul fronte immigrazione, quattro italiani su dieci (40,3%) definiscono il proprio rapporto con gli immigrati “normale”, quasi uno su cinque (19,4%) parla di reciproca indifferenza, il 14,4% di reciproca disponibilità, mentre uno su dieci trova gli immigrati ostili (10,1%), l’8,1% li trova insopportabili, il 7,7% afferma di temerli. Sempre secondo l’indagine Eurispes, per il 45,7% degli italiani un atteggiamento di diffidenza nei confronti degli immigrati è “giustificabile, ma solo in alcuni casi”. Per quasi un quarto (23,8%) guardare con diffidenza gli immigrati è “pericoloso”, per il 17,1% (+6,7% rispetto al 2010) è “condivisibile”, per il 13,4% è “riprovevole” (-4,3% rispetto al 2010). Insomma, cresce la percezione di allarme e minaccia.

Cresce la convinzione che gli stranieri tolgano lavoro agli italiani

Altro dato, per la netta maggioranza del campione (77,2%) gli immigrati nel nostro Paese vengono sfruttati dai datori di lavoro italiani. Ma la convinzione che gli stranieri tolgano lavoro agli italiani rispetto a dieci anni fa è cresciuta dal 24,8% al 35,2% (oltre 10 punti); la percentuale di chi vede negli immigrati una minaccia all’identità culturale nazionale è aumentata dal 29,9% al 33% e di chi teme un aumento delle malattie è passata dal 35,6% al 38,3%. Viceversa, rispetto al 2010, crolla di ben 17 punti percentuali un altro “tormentone” della narrazione della sinistra, quello per cui gli stranieri porterebbero un arricchimento culturale: dal 59,1% al 42%. Allo stesso modo, diminuisce la convinzione che gli immigrati contribuiscano alla crescita economica del Paese dal 60,4% al 46,9%.

Per un italiano su quattro gli immigrati vanno aiutati “a casa loro”

Aiutare gli immigrati “a casa loro” è la soluzione per un italiano su quattro. Per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, infatti, oltre un quarto ritiene che il governo dovrebbe soprattutto erogare aiuti ai Paesi di provenienza (26,2%, +7,7% rispetto a dieci anni fa), un altro quarto che dovrebbe inasprire i controlli alle frontiere e lungo le coste (24%, a fronte del 33,6% del 2010), per il 16% la priorità è agevolare la regolarizzazione degli irregolari (nel 2010 erano il 25,5%), per il 15,3% ridurre i visti di ingresso dai Paesi dai quali provengono i flussi più consistenti. Il 18,6% considererebbe preferibili altri interventi.

Razzismo: per due su dieci è colpa degli immigrati

Infine, l’incremento di episodi xenofobi nel corso dell’ultimo anno è avvenuto per quasi due italiani su dieci (il 19,7%) per colpa del comportamento degli immigrati, per un altro quinto della popolazione (19,2%) per le politiche inadeguate dei governi.

Adolfo Spezzaferro

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