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La buffonata di processare Berlusconi pure da morto

by Alberto Celletti
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Roma, 30 giu – Processare Berlusconi, imperativo categorico. Processarlo con così tanta foga da inseguirlo perfino da morto. È quanto si apprende dalle ultime notizie emerse dalla Procura di Milano sul caso Ruby ter, peraltro dopo l’assoluzione in formula piena.

Imperativo categorico: processare Berlusconi anche da morto

Niente da fare: l’assoluzione con formula piena di tutti gli imputati del processo Ruby ter è stata impugnata. Nella fattispecie, dai pubblici ministeri Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, i quali hanno presentato ricorso ieri pomeriggio, a poche ore dalle scadenze ultime previste dalla legge. Un ricorso che non potrà essere applicato contro Berlusconi ma per chi ha avuto la disgrazia di trovarsi vicino al defunto Cavaliere all’epoca dei presunti e mai confermati fatti. Ma l’effetto culturale è difficilmente smentibile: si processano gli altri per continuare con l’ossessione antiberlusconiana anche post mortem. Siciliano e Gaglio affermano che la sentenza del 15 febbraio scorso – quella che scagionò tutti – sarebbe viziata da errori di diritto di vario tipo. I giudici di primo grado avevano ritenuto che l’intera accusa non reggesse, perché la Procura all’epoca aveva interrogato come testimoni persone che al tempo erano indagate, sulle quali la presunzione di sincerità appariva decisamente eccessiva (per usare toni coloriti su quella assurda vicenda, chiaramente).

Quando finirà questo delirio?

Difficile a dirsi. È plausibile che le idiozie post-mortem contro il Cavaliere rimangano – proprio fisiologicamente – ai margini del dibattito. Ma il loro danno potrebbe perpetrarsi, come già avvenuto per altri personaggi demonizzati in passato dalla solita, noiosa, triste, ossessivo-compulsiva cultura dominante. I pm di Milano sembrano orientati a proseguire nella infelice tradizione, e se la Cassazione dovesse accogliere un nuovo processo, ci sarebbe da ripartire da capo. Con Berlusconi non presente nel banco degli imputati ma in buona sostanza imputato post-mortem, e soprattutto senza la possibilità di potersi difendere. Per il resto, che dire: noi all’antiberlusconismo avevamo detto volentieri addio. E forse pensiamo ancora che sia una strada inevitabile. Ma, come si suol dire, l’idiozia umana, purtroppo, non ha confini.

Alberto Celletti

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