Londra, 2 nov- Gli archeologi di Londra hanno riesumato, a sud della stazione di Aldgate, una spettacolare scultura alta 65 centimetri raffigurante un aquila che stringe un serpente nel becco. Da mercoledì la scultura è al Museum of London.
Il professor Martin Henig dell’Istituto di Archeologia dell’UniversitĂ di Oxford, a proposito del ritrovamento, ha dichiarato: “ La scultura è di qualitĂ eccezionale, la piĂą bella scultura di un artista romano- britannico mai trovata a Londra e tra le migliori statue superstiti della Britannia romana. La sua condizione è straordinario.”
Il simbolismo dell’aquila, presso i popoli indoeuropei, e quindi anche per i romani, aveva un carattere “olimpico”. Legata a Zeus, dio luminoso e regale, spesso associata alla folgore, nella tradizione indiana è l’animale veicolo di Vishnu e porta ad Indra la coppa contenente il Soma vedico, la bevanda d’immortalitĂ , in quella irano-aria l’Aquila è simbolo dello hvarenò cioè della gloria. Quando stringe un serpente tra gli artigli è spesso simbolo della vittoria dell’elemento olimpico su quello titanico e nel XII canto dell’Iliade, mentre Greci e Troiani si scontrano e stanno prevalendo i secondi, Zeus manda un segno agli schieramenti: un’aquila che afferra un serpente che si ribella e la morde.
Secondo alcuni, l’aquila ritrovata adornava la tomba di un notabile morto intorno al I secolo d.C, di cui sono state rinvenute le fondamenta a pochi chilometri dal luogo di ritrovamento della scultura. La tomba fu poi demolita, alla fine del II secolo, perchĂ© ostacolava la costruzione delle nuove mura difensive della cittĂ . Il fatto che all’uomo fosse stata concessa la sepoltura intra moenia, la dice tutta sul rispetto e la fama di cui godeva in vita.
Aurora Benincampi