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La Lozzi chiede lo sgombero di Acca Larentia. Svolta a sinistra per Paragone?

by Davide Di Stefano
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Roma, 23 set – Sedersi al tavolo con l’Anpi, identificare solo le occupazioni di una data parte politica ignorando quelle dell’estrema sinistra e mettersi a gareggiare con la Raggi per il premio della candidata “sindaca” più antifascista. Della serie “Virginia chiede lo sgombero di CasaPound? E io rilancio con gli Irriducibili e Acca Larentia”. Se Monica Lozzi, neo aderente a Italexit il progetto sovranista di Paragone, vuole darsi veste di candidata post-ideologica lontana dalle etichette di destra e di sinistra, sta partendo con il piede sbagliato. L’attuale presidente del VII Municipio di Roma ha firmato un documento indirizzato a Roma Capitale, prefettura di Roma, Inps, Inail e Ater in cui chiede di sgomberare tutte le occupazioni “che rivestono connotati politici estremisti”. 

La Lozzi “coccola” le occupazioni rosse

E le numerose occupazioni legate all’estrema sinistra, da anni presenti in quartieri come il Quadraro o Cinecittà invece sono tutelate? Solo le occupazioni di “destra” hanno “serie ripercussioni sulla cittadinanza in tema di sicurezza ed ordine pubblico” come afferma la Lozzi? Ma soprattutto perché colpire un luogo storico legato alla memoria di una strage come Acca Larentia, santuario di un’intera comunità umana e politica e legato indissolubilmente alla storia politica della Capitale? E’ probabile che la Lozzi, proveniente da una storia di sinistra ma ferma sostenitrice dell’ortodossia post-ideologica dei grillini, risenta delle critiche di chi la accusa, dopo l’adesione ad Italexit, di essersi schierata con la “destra”. 

Cosa ovviamente non vera, e non solo per i dubbi relativi all’origine del nuovo progetto di Paragone. Ma alla minisindaca del più popoloso Municipio romano queste accuse evidentemente pesano, visto che recentemente ha ricordato l’istituzione del tavolo interistituzionale antifascista del VII municipio con Anpi, Cgil ed altre associazioni. Ed è proprio citando suddetto tavolo che si apre la lettera della Lozzi. “Sono trascorsi ormai mesi dall’ultimo tavolo tenuto dall’Anpi ed avendo constatato che in merito alle occupazioni in quella sede segnalate, nulla ad oggi è cambiato”. E così per l’anti-Raggi sul piano dell’antifascismo bisogna fare di più: “Ritengo doveroso non rinviare ulteriormente l’adozione delle misure che abbiano come finalità quella di rassicurare quanti si rivolgono alla scrivente e più in generale alle istituzioni, per la salvaguardia del territorio in cui vivono e della propria incolumità”.

Lozzi, Paragone e la “svolta a sinistra”

Insomma quella della Lozzi è una posizione pesantemente partigiana, nel senso più pieno del termine, nel tentativo smodato di rincorrere la Raggi sull’antifascismo e di respingere le accuse di chi le imputa una fantomatica “svolta a destra”. Eppure nella sua nuova avventura elettorale dovrebbe considerare la possibilità di non puntare sull’antifascismo militante che, nonostante le dichiarazioni di facciata di qualcuno, non è assolutamente un campo neutro. Farsi dettare l’agenda dall’Anpi, utilizzare quei toni, prendersela solo con una specifica parte politica, significa schierarsi senza se e senza ma a sinistra. Un’ultima considerazione: in via Assisi 140 ci sono solo locali vuoti da più di due anni, nessuna pericolosissima associazione neofascista vicina a CasaPound. Prima di mettere su un documento del genere quell’indirizzo dovrebbe farsi consigliare meglio. E meno dall’Anpi.

Davide Di Stefano

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3 comments

Nuccio Viglietti 23 Settembre 2020 - 2:47

ANPI…ANPI?…ma quanti anni hanno sti partigiani?…prossinamente Associazione nazionale reduci guerre puniche!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

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Cesare 24 Settembre 2020 - 12:06

E pensare che il progetto di Paragone sembrava serio.Adesso cerca forse l’etichetta di antifascista per farsi accettare da sinistra.Questo dimostra la egemonia culturale che ancora ha la sinistra dopo decenni di lavaggio del cervello sui media e nelle scuole

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jason17 24 Settembre 2020 - 1:43

Cesare, mi scuso se le rispondo, ma solo a titolo informativo, forse si è perso degli articoli dei mesi passati riguardanti il mendace Paragone. Luca Donadel l’ha smascherato, il socio paritario di Paragone è una persona che vive d’immigrazione, la persona che ha usato per acquisire il sito Italexit è un’altra che propende per il tema immigrazionista. Può trovare le testimonianze su Youtube, scriva Donadel Paragone. In sintesi: Paragone va evitato come la peste, cerca solo si strappare voti alla destra per supportare, successivamente, la causa dei clandestini.

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