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Mascherina e lockdown, l’Italia fa eccezione. Ecco cosa succede nel resto d’Europa

by Adolfo Spezzaferro
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Bruxelles, 11 nov – La pandemia di coronavirus colpisce tutta l’Europa. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) segnala a tutt’oggi oltre nove milioni di casi (9.444.285), dei quali la maggior parte concentrati in Francia, Spagna, Regno Unito, Italia, Germania, Paesi Bassi, Belgio. Secondo l’ultimo bollettino – datato 10 novembre – i decessi in Europa sono 246.405. I Paesi Ue in questi giorni hanno adottato restrizioni e varie misure anti-contagio, anche se quasi mai severe quanto quelle in vigore in Italia. Per esempio, l’obbligo della mascherina all’aperto oltre che da noi c’è solo in Spagna. Altra differenza sostanziale, la scuola in presenza: la didattica a distanza all’estero scatta in caso di quarantena per contagi in classe e non come in Italia dalla seconda media in su (nelle zone rosse). Vediamo quindi chi è in lockdown e chi no e quali altri provvedimenti anti-coronavirus ci sono nei principali Stati Ue.

Austria: coprifuoco dalle 20 alle 6

In Austria è in vigore il coprifuoco dalle 20 alle 6 del giorno successivo. La distanza minima di un metro potrà essere superata solo in gruppi di massimo sei persone (oltre a sei bambini) da un massimo di due nuclei familiari diversi. Bar e ristoranti dovranno chiudere ma potranno comunque fare servizio da asporto e consegne. Restano aperti i negozi, ma clienti e dipendenti devono indossare mascherine e mantenere una distanza di almeno un metro. Chiuse tutte le strutture ricreative, come quelle sportive e culturali, gli hotel non potranno più offrire pernottamenti, ad eccezione dei viaggi di lavoro.

In Francia vietati spostamenti non essenziali e tra regioni

In Francia – che ha il numero più alto in Europa di positivi: 1,8 milioni – il presidente Emmanuel Macron ha annunciato lo scorso 28 ottobre un nuovo lockdown nazionale. Bar e ristoranti chiusi, scuole aperte. Mascherina obbligatoria in classe dai 6 anni in su. Niente didattica a distanza, solo lezioni in presenza. Anche i negozi essenziali rimarranno aperti, consentiti spostamenti per ragioni di lavoro e di salute, per fare la spesa, per assistere i cari ma sono vietati gli spostamenti non essenziali e quelli tra regioni.

Germania in semi-lockdown, scuola in presenza

In Germania la cancelliera Angela Merkel ha annunciato a fine ottobre che i funzionari tedeschi hanno concordato una chiusura di quattro settimane di ristoranti, bar, cinema, teatri e altre strutture per il tempo libero per contenere i contagi. Il semi-lockdown durerà fino alla fine di novembre. Solo i ristoranti potranno continuare a servire cibo da asporto. I negozi rimarranno aperti, così le scuole, con lezioni in presenza. Nei negozi ci può trattenere al massimo un cliente ogni dieci metri quadri e in tutto il Paese vale l’obbligo di indossare la mascherina mentre si fa la spesa. I viaggi non essenziali sono scoraggiati. Contatti privati limitati a 10 persone, appartenenti al massimo a due famiglie.

Regno Unito: lockdown “soft”

Nel Regno Unito il premier Boris Johnson ha annunciato il 31 ottobre un nuovo lockdown di quattro settimane in Inghilterra, fino al 2 dicembre. Chiusi i negozi non essenziali, i luoghi di svago e di intrattenimento, così come pub, bar e ristoranti che potranno fare solo i servizi da asporto e consegna. Solo le scuole e le università potranno rimanere aperte. È raccomandato a tutti di rimanere a casa, ma le restrizioni sono meno rigide che in Italia: è possibile uscire per lavoro, per fare esercizio, con la propria famiglia o con una persona di un’altra famiglia, per acquistare cibo e beni essenziali, per cure mediche o per fornire assistenza agli altri. Mascherina obbligatoria solo in determinati luoghi chiusi.

Spagna: coprifuoco dalle 23 alle 6

In Spagna il premier Pedro Sanchez ha decretato lo stato di allerta in tutta la Spagna per cercare di contenere la diffusione del virus. Coprifuoco dalle 23 alle 6 del giorno dopo in tutto il territorio, fatta eccezione per le Isole Canarie. Le singole comunità autonome possono decidere di ritardare o anticipare l’ora di inizio e di fine del coprifuoco, ma non possono eliminare le restrizioni. Le Comunità autonome possono limitare l’entrata e l’uscita dai loro territori, con alcune eccezioni. I presidenti delle Comunità autonome hanno inoltre l’autorità di restringere la mobilità a tutto il territorio di competenza fino ad arrivare ai singoli quartieri (in Spagna è noto come “confinamento perimetrale“) e per limitare gli assembramenti che superano le sei persone.

Ungheria: coprifuoco dalle 20 alle 5

In Ungheria, infine, il primo ministro Viktor Orban ha annunciato nuove restrizioni valide per 30 giorni per contrastare la risalita dei contagi e alleggerire la pressione sugli ospedali. Resteranno aperti asili nido e scuole primarie per i bambini sotto i 14 anni. Esteso il coprifuoco tra le 20 e le 5, chiusi bar e ristoranti che possono mantenere aperto solo il servizio d’asporto. Negozi e servizi (come i parrucchieri) devono chiudere entro le 19. Gli hotel possono ospitare solo i viaggiatori per affari. Alle riunioni di famiglia e agli eventi privati ​​possono partecipare solo un massimo di 10 persone.

Adolfo Spezzaferro

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