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“No a tregua oltre il 3 dicembre”: Israele non si smuove

by La Redazione
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Roma, 29 nov – La tregua per Israele è durata fin troppo ed è ora di piantarla. Tanto è che, come riporta Adnkronos, Tel Aviv non è disposta a estendere il cessate il fuoco.

Tregua non oltre il 3 dicembre: la fermezza di Israele

Secondo quanto riportato su Haaretz, che cita fonti in Qatar, ovvero la sede dei colloqui tra il capo del Mossad David Barnea, il capo della Cia William Burns e il primo ministro dello stesso Paese arabo sull’ampliamento del numero di ostaggi israeliani idonei per il rilascio. Terminato l’accordo attuale, ricominciano le bombe: questa è la sintesi nuda e cruda. Di una tregua più lunga Israele non vuole saperne. Nelle ultime “tornate di scambio” sono stati rilasciati 12 ostaggi (dieci donne israeliane e due stranieri). Tutti sono stati trasferiti dalla Croce rossa in Egitto, attraverso il valico di Rafah. Poi il ricongiungimento con i familiari in diversi ospedali. Adesso sono 85 gli ostaggi rilasciati negli ultimi cinque giorni grazie all’accordo Hamas-Israele.

Biden scettico: “Continuare la guerra vuol dire dare ad Hamas ciò che vuole”

Intanto l’alleato numero uno, pur non schiodandosi di un centimetro dall’appoggio incondizionato a Tel Aviv, continua ad esprimere perplessità. Così fa il presidente americano Joe Biden, il quale, come riportato sull’Ansa, scrive su X che “continuare sulla strada del terrore, della violenza, degli omicidi e della guerra significa dare a Hamas ciò che cerca. Non possiamo farlo”. Aggiungendo che “Hamas ha scatenato un attacco terroristico perché non teme altro che israeliani e palestinesi vivano fianco a fianco in pace”.

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